Cremona – Lasciamo così, magari con un po’ di rancore. Se ne andrà (dal prossimo 2 novembre) “Ego”, il coccodrillo di Cattelan, appeso per la coda sulla cupola del battistero, opera controversa che ha scatenato pareri di segno opposto. Uno dei fustigatori sia dell’opera, sia di chi ha voluto dare il permesso di appenderla nel battistero, è don Maurizio Pedretti, 63 anni, vicario a Caravaggio (Bergamo) nella basilica dell’apparizione della Madonna. Il prelato ricorda come Maurizio Cattelan sia un artista famoso che realizza opere provocatorie come i bambini impiccati agli alberi di Milano o il meteorite che schiaccia San Giovanni Paolo II nell’ora nona, l’ora nella quale muore Gesù. Ricorda anche la banana appesa con il nastro adesivo a Parigi e in vendita a 120mila euro, mangiata da un gallerista e subito ripristinata con un’altra, stavolta in vendita a un prezzo più alto. Oppure il water d’oro dal peso di 103 chili, rubato e poi recuperato e il dito medio alzato in piazza Affari a Milano. "Il vero artista, come dice Cattelan – esordisce don Maurizio – non è quello che fa il quadro, ma quello che lo vende. Tuttavia il problema non è Cattelan, ma chi ha permesso l’installazione di una sua opera: per me oltre a essere stata fuori luogo è stata anche una scelta immorale". Don Pedretti è un intenditore di arte moderna, ama Finzi, Licata, Biasi e non manca di sottolineare che un quadro di Finzi lo trovi a 2.500 euro, mentre Cattelan raggiunge prezzi indicibili. Ricorda ancora come l’arte moderna sia approdata a New York e li sia diventata mercato, in mano a venditori che fanno la fortuna o la sfortuna degli artisti. “Ego“ (il coccodrillo) dunque se ne va e don Maurizio pronuncia il suo Deo gratias, affermando che se dal coccodrillo usciranno forse poche lacrime, da molti altri, ci saranno invece lacrime di gioia, lui compreso.
“Io di arte moderna me ne intendo. Amo tanti artisti che sanno interpretare al meglio la bellezza, ma Cattelan proprio no. E’ un provocatore e non l’avrei mai messo nel battistero. Ma tant’è, qualcuno ha deciso che quello era il suo posto e c’è rimasto per cinque mesi. Meno male che adesso, finalmente, se ne va". E don Maurizio non è nuovo a esternazioni contro la decisione di appendere Ego nel battistero. Infatti aveva già espresso il pensiero critico all’indomani dell’inaugurazione, quando uscì allo scoperto con una lettera critica diretta a chi aveva detto di sì al coccodrillo appeso per la coda. E la curia che cosa dice di fronte alle esternazioni del sacerdote intenditore di arte? Lapidaria la risposta: "Considerazioni che non meritano alcun commento".