
Una tabaccheria (Foto d'archivio)
Castelleone (Cremona), 20 marzo 2019 - Sono almeno 17 le truffe perpetrate dalla banda dei tabaccai, stroncata dai carabinieri di Castelleone, grazie a una telefonata di un esercente che aveva riconosciuto uno dei malviventi, intenzionato a mettere a segno il solito raggiro. Sono stati denunciati per truffa A.D., 50 anni di Genova, D.F., 43 anni calabrese, e T.F., 36 anni cremonese, fermati dai militari di Castelleone a bordo di una Nissan Micra con la quale tutte le volte fuggivano dopo aver messo in atto il colpo. Secondo le indagini dei carabinieri del borgo, coordinati dal comandante Fioravante Vilei, i tre agivano in modo piuttosto semplice.
Uno di loro entrava in una tabaccheria abilitata per le ricariche delle tessere Postepay e chiedeva di ricaricare la sua carta per un importo importante, da 500 a 700 euro. Naturalmente mostrava all’esercente un fascio di banconote per fugare eventuali dubbi. Quando il tabaccaio aveva terminato l’operazione di ricarica, il truffatore contava i soldi davanti all’esercente, tenendoli però in mano, e a un certo punto fingeva di accorgersi che non bastavano a pagare il dovuto. Avendo già ritirato la carta, avvertiva l’esercente che sarebbe andato in auto, parcheggiata nei pressi, per prendere il resto. Ma appena salito sulla vettura, i complici partivano e sparivano. Un gioco semplice che i tre hanno eseguito almeno 17 volte per un importo superiore a 10mila euro, in soli otto giorni, dal 6 al 14 marzo, giorno nel quale sono stati fermati.
Ad avvertire i carabinieri di Castelleone della presenza sul territorio dei tre è stato un tabaccaio del borgo al quale i militari avevano fornito le foto segnaletiche dei truffatori, ricavate dall’impianto di videosorveglianza di una tabaccheria dove i malviventi avevano piazzato un colpo. Il tabaccaio castelleonese ha riconosciuto uno dei truffatori e, con una scusa, l’ha intrattenuto, riuscendo ad avvertire i carabinieri, i quali in pochissimi minuti sono arrivati in tabaccheria e hanno fermato i tre malviventi. Pare comunque che le truffe siano ben più delle 17 riscontrate controllando gli estratti conto di riferimento delle tessere sequestrate, perché i movimenti si riferiscono a due sole delle cinque tessere trovate in loro possesso e sequestrate.