Cremona, nuovo caso di Febbre del Nilo: 65enne ricoverato con sintomi neuroinvasivi

Si tratta solo dell’ultimo di sei casi di contagi umani. Due settimane fa il virus – che può portare a sintomi del tipo meninigite – era stati individuate in diverse zanzare in provincia di Pavia

La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è rappresentata dalle zanzare, che sono il primo vettore

La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è rappresentata dalle zanzare, che sono il primo vettore

Un uomo di 65 anni è stato ricoverato all’ospedale Maggiore di Cremona dopo aver contratto al Febbre del Nilo e avere sviluppato febbre e lievi sintomi neuroinvasivi. Il paziente viene costantemente monitorato e le sue condizioni, per il momento, non sono gravi.

Questo è solo l’ultimo di sei casi di contagi umani del virus West Nile (del Nilo occidentale): due identificati in donatori di sangue (a Novara e a Parma) e gli altri con sintomi neuroinvasivi fra le province di Mantova e Modena. L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite, che può portare anche alla morte. 

Negli animali, nello specifico in un volatile, il virus West Nile era stato riscontrato lo scorso 18 luglio. In Lombardia il virus era stato individuato in diverse zanzare in provincia di Pavia. Dopo la scoperta, il centro nazionale sangue ha disposto “l’introduzione delle misure di sicurezza nei confronti della trasmissione trasfusionale del virus sulle donazioni di sangue ed emocomponenti raccolte nella provincia di Pavia”.