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Il Comune mette all’asta le ex carceri: vuole incassare almeno 750mila euro

Il Comune conta comunque di ricavare circa 750mila euro dalla vendita dell’area e di completare il passaggio di proprietà entro il 2015 di Silvio Agosti

Ex carceri di Crema

Crema,15 ottobre 2014 -  Arriva al dunque la cessione delle ex carceri di via Frecavalli, a Crema, pezzo pregiato delle alienazioni del patrimonio comunale deciso dalla Giunta di Stefania Bonaldi. L’amministrazione ha infatti l’Agenzia delle entrate di valutare il valore dell’immobile posto a poche decine di metri da piazza Duomo, in pieno centro. Il Comune conta comunque di ricavare circa 750mila euro dalla vendita dell’area e di completare il passaggio di proprietà entro il 2015. Le ex carceri sono confinanti con la sede del municipio e per questo in più occasioni era stata valutata l’ipotesi di usare l’area per uffici comunali. Però una serie di progetti non è mai decollata e in tempi di risparmio per gli enti locali, il sindaco Bonaldi ha deciso di andare in altra direzione: lo spazio destinato agli uffici pubblici è sufficiente e l’area che oggi è inutilizzata dovrà servire per fare cassa e consentire la realizzazione di opere pubbliche.

L’agenzia delle entrate dovrà verificare il reale valore di mercato dell’immobile, che non sarà comunque facile piazzare visto che altri tentativi di alienazioni dei beni sono andati a vuoto. L’ex sede dell’Aci in via Stazione non ha ancora trovato un acquirente nonostante il ribasso della richiesta, invenduti da anni anche posti auto in via Griffini. Secondo il Comune, queste due vendite dovrebbero fruttare circa 500mila euro. Entrate più incerte che mai. È andata meglio con l’ex corpo di guardia di piazza Giovanni XXIII, ceduto per circa 375mila euro. Tutte cifre più basse rispetto alle ex carceri, che sono in posizione centralissima. Il piano delle alienazioni, discusso in Consiglio comunale la scorsa estate, la cessione di aree pubbliche dovrebbe portare nelle casse comunali in tutto 3,5 milioni di euro. Quasi la metà arriverebbero nel 2016 con la vendita di un’area a Santa Maria, tra via Bramante e via Mulini, e quella a Ombriano tra via Rossignoli e via Pagliari. Un piano che è stato criticato perché impoverisce il patrimonio comunale in un periodo in cui le vendite devono essere fatte a prezzi più bassi. Ma per esigenze di bilancio non sembrano esserci alternative.