Cremona, detenuto aggredisce un agente e poi tenta di strangolarlo

Dal carcere ennesima denuncia del Sappe, il sindacato della Polizia penitenziaria

Carcere

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Cremona, 27 maggio 2022 -  Ha cercato di strangolare un agente della Penitenziaria. Alta tensione l’altra sera nel carcere di Cremona di via Palosca, dove un detenuto straniero si è scagliato contro la guardia, sbattendola violentemente addosso a un muro e poi mettendogli le mani al collo. L’agente ha subìto un forte trauma cranico ed è stato ricoverato al vicino Ospedale Maggiore. A raccontare quanto accaduto Alfonso Greco, segretario regionale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe: "Ieri sera al carcere di via Palosca un detenuto straniero ha proditoriamente aggredito, per futili motivi, il poliziotto in servizio nella Sezione che, dopo essere stato spintonato violentemente contro il muro, ha subìto un forte trauma cranico. Solo l’immediato intervento di altro personale ha evitato il peggio, visto che il detenuto ha cercato anche di strangolare il collega. L’agente è poi dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso. Quel che è avvenuto è gravissimo".

Non è il primo episodio violento nel carcere di Cremona, anzi la situazione è stata più volte denunciata dal sindacato per la sua complessità. "Cremona è uno degli istituti più problematici d’Italia per quanto riguarda l’alta percentuale di detenuti stranieri e l’alto numero di aggressioni ai danni della Penitenziaria. Eppure, nonostante ciò, a oggi non c’è un comandante di reparto in pianta stabile, che pure potrebbe garantire maggiore attenzione alle attività quotidiane a tutela del personale", sottolinea Greco.

Solidarietà all’agente aggredito arriva anche da Donato Capece, segretario generale Sappe: "Solidarietà e vicinanza al poliziotto aggredito. Ma è sotto gli occhi di tutti, autorità politiche e ministeriali in primis, come servano interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità alle carceri italiane. Il fatto grave accaduto nel carcere di Cremona pone in evidenza una volta di più la necessità di una riorganizzazione del Corpo di Polizia penitenziaria, più funzionale al sistema della sicurezza del Paese, considerato proprio che il nostro Corpo è espressione di una specializzazione nel panorama del Comparto sicurezza e del Sistema giustizia del Paese. Le carceri sono ormai diventate un colabrodo. Da decenni chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali, per far loro scontare le pene nelle loro carceri. Serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam ".