
di Daniele Rescaglio
Picchiatori mercenari, sfida ingaggiata via social e resa dei conti a calci e pugni tra i binari della stazione di Robecco. Tutto per gelosia di due ragazze che hanno pure preso parte alla scazzottata. Sono gli ingredienti della vicenda che a marzo ha visto protagonisti alcuni studenti delle superiori di Cremona: 16 i ragazzi che i carabinieri di Robecco d’Oglio hanno ora identificato e denunciato. Tra i 17 e 21 anni, un gruppo di Cremona, arrivato in treno, e l’altro proveniente da alcuni paesi tra la Bassa cremonese e Bresciana.
Nemmeno il tempo di far fermare il treno su cui viaggiava uno dei due gruppi ed è scoppiata la violenta rissa che ha trasformato la stazione ferroviaria nel teatro di una “Sfida all’O.K. Corral“ giovanile: i protagonisti, addirittura incuranti del treno in movimento che rischiava di travolgerli, sono andati avanti a darsele di santa ragione. In coda anche il lancio di sassi e altri oggetti che hanno danneggiato le auto con cui il gruppo avversario aveva raggiunto il luogo dello scontro. L’episodio è maturato tra i corridoi e le aule di alcuni istituti superiori di Cremona, frequentati da membri di entrambi i gruppi: i motivi che hanno scatenato la rissa sono riconducibili alla gelosia nei confronti delle due ragazze che, nel corso dell’anno scolastico, hanno stretto amicizia con alcuni compagni di classe appartenenti al gruppo cremonese, infastidendo il gruppo di Robecco d’Oglio-Pontevico. Nulla è accaduto per caso, l’appuntamento è corso via messaggi e post su WhatsApp, Facebook e Instagram.
Tutti i giovani hanno riportato lievi contusioni, dalle indagini dei carabinieri di Robecco d’Oglio inoltre è emersa, oltre al ruolo attivo avuto dalle due ragazze nel partecipare alla rissa, anche la figura di alcuni “picchiatori mercenari“, ovvero coetanei ingaggiati dal gruppo dei cremonesi che, pagati con una piccola somma, si sono uniti loro per fronteggiare il gruppo dei rivali. Le indagini dei carabinieri in questi mesi hanno permesso di far luce su quanto accaduto e di individuare i protagonisti, denunciati ora alla Procura di Cremona e a quella dei minori di Brescia.