
Andrea Bulloni, 26 anni
Crema (Cremona), 17 gennaio 2016 - Andrea Bulloni, 26 anni, architetto di Crema, con un gruppo di altri sei professionisti - tutti sotto i 30 anni - sta lavorando a un progetto: inventare la forma di uno Stato dove abiteranno 150mila persone. Non è fantascienza, anzi, il progetto è quasi pronto e sarà presentato a marzo. La sua idea dovrà misurarsi con altri 50 progetti e una giuria aggiudicherà l’appalto per svariati milioni di euro. «Io e Matteo Ciabattini, anche lui architetto, abbiamo appreso l’opportunità di progettare lo Stato di Liberland scorrendo le pagine di Internet – ricorda Bulloni – e abbiamo deciso di partecipare. Progettare uno Stato significa avere a disposizione un pool di specialisti che possano esaminare e risolvere positivamente i problemi di convivenza di svariate migliaia di persone. Quindi, abbiamo creato il gruppo».
Oltre ad Andrea e Matteo, sono entrati a far parte della squadra altri giovani professionisti. L’idea dello Stato indipendente è venuta a Vít Jedlička, un politico ceco che ha trovato in alcuni documenti storici un fazzoletto di terra mai rivendicato, un’ansa del Danubio tra Serbia e Croazia. Si è autoproclamato presidente e sta combattendo legalmente perché Liberland venga riconosciuto; nel contempo, ha indetto un bando architettonico nel quale si chiede di proporre la propria visione di uno Stato modernissimo. La caratteristiche: che sia sostenibile, innovativo, e in grado di ospitare 350mila persone. Sarà, almeno nelle idee, free-tax, proprio come Monte Carlo, anche se su un territorio tre volte e mezzo più ampio.
«La struttura architettonica - dice il giovane Bulloni - prevede zone di folta aggregazione, ma anche zone verdi e la possibilità di vivere in abitazioni singole. Stiamo calcolando il numero e le qualifiche dei professionisti necessari per poter far vivere bene sia chi ci abiterà, sia chi dovrà lavorarci. Per questo nel gruppo c’è anche uno psicologo. Inoltre, lo Stato dovrà autosostenersi: abbiamo coinvolto esperti agronomi».
Come è nata a Bulloni l’esigenza di lavorare in gruppo? «Insieme a Ciabattini sono stato due anni in Olanda e lì ho capito che in un futuro sempre più prossimo sarà necessario fornire competenze su tutti i problemi che possono sorgere nel progettare una casa, un grattacielo, una comunità. E con Liberland ci è stata data l’opportunità di formare un gruppo che noi speriamo sia vincente». Liberland è uno Stato che ancora deve nascere ma che sta già suscitando grandi interessi. I cinquanta studi professionali che stanno lavorando alla realizzazione del nuovo Stato metteranno a confronto i loro progetti a marzo, quando una commissione esaminerà le proposte e deciderà chi sarà il vincitore. Sarà lo studio Zahahavid, con a capo l’architetto Patrik Schumacher, a scegliere il progetto migliore. «E noi andiamo lì per vincere», conclude Bulloni.