
I celebri pizzoccheri della Valtellina
In montagna d’inverno, il cibo è molto più di un pasto: è conforto, energia e calore. Dopo una giornata sulla neve o tra i sentieri, i piatti tipici riscaldano e raccontando storie di tradizione e autenticità. Gli ingredienti provengono direttamente dalla natura: erbe e bacche raccolte nei boschi, latte fresco degli alpeggi e prodotti delle antiche malghe. È un mondo fatto di mani esperte, di cucine rustiche o gourmet dove si impastano, mescolano e preparano piatti ricchi di sapore.
Il viaggio nel gusto inizia in Valtellina, terra di pizzoccheri, sciatt croccanti, taroz e polenta taragna concia, preparata con abbondante burro e formaggio locale. Prosegue in Val Camonica, dove i casoncelli, ravioli dal ripieno tradizionale, si affiancano al celebre spiedo accompagnato da polenta di mais. Qui i funghi di montagna diventano protagonisti, insaporendo paste fresche e carni in umido. E si conclude nell'Alto Oltrepò Pavese tra polente grezze e malfatt. Dall’alta quota alle pianure, ogni piatto racconta una storia di tradizione e legame con il territorio.
Sapori di montagna: Valtellina

Nel cuore delle Alpi lombarde, sotto l'imponente profilo dei tornanti del Passo dello Stelvio, si nascondono alcune delle mete sciistiche più amate: da Livigno a Bormio, Santa Caterina Valfurva, Madesimo, Aprica, Chiesa in Valmalenco, Teglio e Val Gerola. Questi luoghi non offrono solo piste mozzafiato, ma anche una cucina saporitissima.
L’esperienza gastronomica si sposa meravigliosamente con una vacanza in montagna, sulla neve, e inizia con l’antipasto per eccellenza: Bresaola della Valtellina Igp e Sciatt, frittelle croccanti a base di grano saraceno, ripiene di formaggio, il cui nome in dialetto valtellinese significa "rospi" per via della forma gonfia e del colore ambrato, sono una specialità da provare come aperitivo o come piatto completo, meglio se accompagnati da un buon vino rosso valtellinese. Focaccine simili, ma dalla forma schiacciata sono i Chisciöi, sempre ripiene di formaggio vengono preparate seguendo una ricetta rigorosa, con una cottura in padelle di ferro e con l’utilizzo di strutto. Protagonisti assoluti della tavola valtellinese sono i Pizzoccheri, un piatto unico e sostanzioso preparato con tagliatelle di grano saraceno e farina bianca, arricchite con verza, patate, burro d’alpeggio e formaggi locali come Bitto e Valtellina Casera; nel 2016 i pizzoccheri hanno ottenuto il riconoscimento di indicazione geografica protetta IGP.
Per assaporarli nella loro versione autentica, il luogo ideale è Teglio, culla della tradizione, dove l’Accademia del Pizzocchero custodisce gelosamente la ricetta originale. Altro simbolo della cucina locale è la Polenta Taragna concia, una combinazione di farine di mais e grano saraceno, condita con burro e abbondante formaggio. Non da meno sono i Taroz, un piatto sorprendente a base di patate schiacciate, fagiolini, burro e abbondante formaggio fuso gratinato al forno.
Oltre al piacere della tavola, la Valtellina regala paesaggi mozzafiato e attività all’aperto. Una visita al Parco Nazionale dello Stelvio è d’obbligo: tra trekking, escursioni e mountain bike, è possibile immergersi nella ricchezza della sua biodiversità. Da non perdere le Cascate della Boggia, un autentico spettacolo naturale.
Sapori e scoperte tra la Valchiavenna e l’Alta Valtellina

La Valchiavenna, incastonata nella Lombardia alpina settentrionale, ha una cucina genuina e unica. Celebri sono i Pizzoccheri bianchi chiavennaschi, una variante dei più noti valtellinesi, preparati con acqua, farina bianca e mollica di pane raffermo. Conditi generosamente con burro fuso, salvia, aglio abbrustolito e formaggio Latteria, rappresentano una delizia imperdibile che affonda le radici negli antichi traffici commerciali della valle. Tra i sapori locali spiccano anche i salumi, i formaggi affinati nei tradizionali crotti, il pane di segale e le carni “alla piota” o cotte su pietra ollare, come le costine di maiale al lavecc, accompagnate da polenta e patate. Il pasto si conclude con i biscotti di Prosto artigianali.
Percorrendo la strada che collega Sondrio a Bormio, una sosta golosa è d’obbligo per assaporare le Manfrigole: piccoli cilindri di pasta ripieni di formaggio, gratinati con besciamella e Parmigiano. Un piatto semplice ma irresistibile, perfetto per una pausa lungo un percorso ricco di panorami.
Sapori rustici tra le Valli Bresciane e le Prealpi
Ai piedi del Mortirolo e tra le valli del bresciano, la cucina di montagna conquista con ricette genuine che celebrano selvaggina, funghi e ingredienti semplici. Anche un semplice tagliere qui è un’esperienza unica, grazie a formaggi pregiati come la Rosa Camuna, il Silter, il raro Fatulì e il Bagòss, perfetto per polente e zuppe. Il piatto simbolo è il Casoncello, raviolo tradizionale che cambia in ogni borgata. In Val Camonica, a Monno, le Piode – gnocchi di patate crude con ragù di selvaggina – sono un must, mentre a Malonno troviamo le Migole, polentine a base di farina di castagne e grano saraceno, da gustare con salame cotto e formaggi.
A Corteno Golgi, il protagonista è il Cuz, uno spezzatino di pecora servito con polenta e patate, mentre a Ponte di Legno si assaporano i Gnoc de la Cua, gnocchi di spinaci selvatici conditi con burro fuso e formaggio di montagna.
Storia e cucina: Bergamo e Brescia
Le province di Bergamo e Brescia, oltre alla loro bellezza storica, sono famose per i Casoncelli: alla bergamasca, con burro, pancetta e salvia, o alla bresciana, con sfoglia sottile e un delicato ripieno di pane e formaggio. A Bergamo raggiungere la Città Alta significa fare un tuffo nel passato con la sua imponente Cittadella e i vicoli medievali, mentre Brescia incanta con il Duomo Nuovo, il Duomo Vecchio, la suggestiva Piazza della Loggia e il maestoso Castello di Brescia.
Tra le specialità cittadine, spicca la Minestra Mariconda, una zuppa avvolgente preparata con un ricco brodo di carne e palline di mollica di pane, uova e noce moscata. Va servita bollente e imbiancata con parmigiano. La visita può spingersi sulle Prealpi Orobiche, splendide per escursioni e passeggiate, o fin sulle sponde del Lago di Garda, per rilassarsi e concludere in bellezza un viaggio tra sapori, storia e paesaggi.
Gusti autentici nelle Valli dell'Alto Oltrepò
Tra le cime innevate della Valle Staffora e i dolci pendii dell'Alto Oltrepò Pavese, la tradizione gastronomica racconta ricette tramandate da generazioni. Qui, i sapori autentici nascono dalle materie prime locali come la carne bovina di razza varzese e il mais Ottofile per polente rustiche. L’inverno porta con sé stracotti di manzo, cinghiale e cervo, ravioli ripieni di brasato, e i Malfatt, gnocchi di spinaci conditi con burro fuso e porcini.
Tra i protagonisti spicca il salame di Varzi DOP, simbolo del borgo medievale dei Malaspina, tra i più belli d’Italia. Questo insaccato è perfetto da gustare in abbinamento a un tagliere di coppa, pancetta e cotechino, accompagnati da giardiniere e composta di mela. A fine pasto, il dolce è la torta di Mandorle, friabile e secca si spezza con le mani e si condivide. Per i più golosi, si può gustare nella versione più ricca, ricoperta con tanto zabaione.