ANDREA SPINELLI
Cosa Fare

Go Gianni Go! Morandi dà un graffio rock n’roll al tour già sold out

Questa sera al Forum il concerto del cantante bolognese dopo il successo di Sanremo

Assago (Milano) – Gianni B. Goode. Giocando sulla più famoso refrain di Chuck Berry per dare un graffio rock’n’roll al titolo del tour che lo porta questa sera sul palco del Forum, Morandi torna a Milano nel segno del sold-out. “Go Gianni Go!” è, infatti, il tour dell’ennesimo colpo di coda, messo in strada per surfare sull’onda lunga di Sanremo e dell’album “Evviva!”, trentasettesimo capitolo di una discografia varata nel ’62, uscito appena dieci giorni fa. Una maratona lunga sessant’anni che la presenza di Jovanotti alla data zero di venerdì in quel di Rimini lascia sperare di rivederli assieme nel duetto su “Apri tutte le porte” come già accaduto in estate a Bresso nella colorata cornice del Jova Beach Party.

Di sicuro ad Assago ci sarà Sangiovanni, per (ri)cantare quella versione della sempiterna “Fatti mandare dalla mamma” riveduta e corretta da Shablo già presentata all’Ariston. Gianni-Johnny assicura di essere il primo a sorprendersi della risposta del pubblico a questa sua rentrée nelle arene, “alla mia età, non me lo sarei mai immaginato, perché non sono una rockstar”. E ad un Al Bano mortificatissimo dal fatto che gl’impegni estivi di Massimo Ranieri impediscano il tour a tre vagheggiato in diretta tv proprio a Sanremo manda a dire di non prendersela perché “ci sarà tempo, siamo giovani”. Dopo aver giocato “in casa” per trentasei notti sul palco del Teatro Duse di Bologna affiancato solo da un chitarrista e da un pianista, Morandi dice di aver cercato per i palazzi dello sport una dimensione molto diversa reclutando una band di 13 elementi diretta dal chitarrista Luca Colombo. Tutto per dare vita ad un viaggio che dalle hit di “Evviva!” porta al tripudio delle varie “Uno su mille”, “Andavo a Cento all’ora”, “Si può dare di più” senza tralasciare (come accaduto pure al Festival) un pensiero per Lucio Dalla tra le suggestioni di “Futura” e “Caruso”. “Quelle canzoni le ho sempre cantate, solo che se lo fai a Sanremo tutto diventa enorme” ammette, sottolineando come l’ “omino piccolo così” abbia rappresentato una costante della sua vita.