
L’artista Gianluigi Trovesi
Vigevano, 19 maggio 2016 - Schegge di Bergamo a Vigevano Jazz con Gianluigi Trovesi, senza nulla togliere ad Andrea Dulbecco e Pee Wee Ellis, adottato dai fan di James Brown e Van Morrison. Il festival è partito ieri sera: “Vigevano Jazz” nel Cortile della Cavallerizza al Castello, sotto la direzione artistica di Gabriele Comeglio, il quintetto Jazz Company e la big band, i giovani e gli ospiti, il CDPM Ensemble di Bergamo con il pianista Claudio Angeleri. Fino al 3 giugno, prossimo concerto domani sera con “Una storia milanese”, la Jazz Compay e gli archi dell’Istituto Costa di Vigevano.
Un concept da college e radio orchestra tedesca che mi ha sempre convinto. Suonano anche Antonio Vivenzo, Yazan Greselin, Emanuele Serra, Gianluca Di Ienn, Tazio Forte, Luca Casarotti, canta Caterina Comeglio, ma vi voglio raccontare di Trovesi da Nembro, clarinetto (poi anche basso) e sax alto, di un’avanguardia solo nel cuore naif dopo la milizia fra i professori un po’ pigri ma virtuosi dell’orchestra ritmica Rai di Milano. Gianluigi è stato uno dei primi e grandi improvvisatori europei, i primi passi nella banda, poi gli studi e il diploma, le orchestre da ballo, insegna musica alle medie. Radici popolari, improvvisazione jazz, struttura concettuale, è riconosciuto e stimato in tutto il mondo. Claudio Angeleri l’ho visto debuttare con Tino Tracanna negli anni ’70, è un pianista e docente che stimo. Il programma sul sito.
di MARCO MANGIAROTTI