
Il centro di Losanna
Losanna (Svizzera) - Un tuffo nei Giochi olimpici a due passi da casa. Tokyo chiama Losanna e la cittadina svizzera capitale del Vaud che ospita la sede del Cio si prepara a dare degno risalto all'evento.
L'appuntamento è al Museo Olimpico: impossibile non accorgersi di quello che accadrà a partire dal 23 luglio dall'altra parte del mondo. Ad annunciarlo sulle sponde del lago c'è una mostra fotografica allestita all'esterno del museo e un'altra, ispirata al legame tra i campioni dello sport e i fumetti giapponesi, all'interno dei padiglioni. Ma basta varcare la soglia del museo per respirare lo spirito olimpico portato da Pierre de Coubertin quando nel 1915 decise di trasferire la sede del Cio dalla Francia a Losanna, un porto sicuro in Svizzera grazie alla sua neutralità. Sui tre piani del museo si possono rivivere gare epiche, partecipare alle cerimonie inaugurali delle passate edizioni, persino cimentarsi con Usain Bolt sulla pista del 100 metri. Il museo custodisce tra i cimeli anche la maglia indossata dal campione giamaicano nella finale dei 200 metri ai giochi di Pechino 2008, quando diventò il primo atleta a vincere tre prove e a stabilire il record del mondo in tutte e tre le discipline. Ora quella maglia è volata a Tokyo, ma a Ginevra restano molti altri cimeli, come le scarpette indossate dal nostro Pietro Mennea, campione olimpico dei 200 metri a Mosca 1980. Tra gli altri oggetti di culto, gli sci di Pirmin Zurbriggen a Calgary 1988 e la racchetta di Roger Federer a Pechino 1980.
Ma una visita al museo è soprattutto un'immersione totale nella storia e nell'evoluzione delle competizioni olimpiche, dall'antica Grecia, con il tempio di Zeus e il sito di Olimpia riprodotti in 3D, fino ai giorni nostri, attraverso aneddoti sul fondatore dei giochi moderni, Pierre de Coubertin. E poi un tuffo nei villaggi olimpici, con ricostruzioni storiche e documenti, filmati, costumi delle varie inaugurazioni, persino tutte le mascotte, le 50 torce che hanno trasportatgo la fiamma olimpica, i plastici degli stadi e dei palasport. Una sezione apposita è dedicata alle medaglie, ai manifesti ufficiali, al podio sul quale immortalarsi in un selfie. Ci sono i consigli per una sana alimentazione e i giochi che testano riflessi, memoria ed equilibrio. Un museo per tutti, grandi e piccini, da avvicinare con diverse chiavi di lettura.
Fuori da qui, Losanna offre molte altre possibilità. Perché Losanna non è solo città olimpica. Lo dimostra uno dei suoi hotel più famosi, il Beau Rivage Palace: da qui passarono il Dalai Lama e Nelson Mandela, Grace Kelly e Ranieri di Monaco, Jacques Chirac, Margareth Tatcher e il principe Filippo di Edimburgo, ma anche Elton John e Bono, Joan Baez e Tina Turner, Richard Strauss e Charlie Chaplin. Tra i nomi più noti, quello di Coco Chanel, di cui quest'anno si celebra il primo secolo di vita del famoso profumo N°5. La stilista espulsa dalla Francia per i suoi legami col nazismo si ricreò una vita qui, soggiornando nell'hotel dove seppellì il suo cane nel cimitero degli animali, e poi trovando casa. Al cimitero di Bois de Vaux c'è la tomba della stilista, a pochi passi da quella di de Coubertin, con la sua cifra portafortuna, il numero 5, e una distesa di fiori bianchi curata da un'apposita fondazione.

Da non perdere a Losanna, dove ci si può muovere agilmente fra collina e lago grazie al metrò, anche la cattedrale con il famoso organo disegnato da Giugiaro e due musei molto particolari: la Collection de l'Art Brut, museo unico nel suo genere con opere di autori autodidatti, sfuggiti al conformismo sociale e al condizionamento culturale secondo una definizione del suo teorico, Jean Dubuffet, e il Museo delle Belle Arti (MCBA) a Platforme 10, il nuovo quartiere culturale che sta nascendo su alcuni vecchi spazi occupati dallo scalo ferroviario. In attesa dell'arrivo dei grandi musei del design e della fotografia, nel nuovo spazio nato dal progetto architettonico audace dello studio Barozzi Veiga di Barcellona si possono ammirare opere che vanno da Degas a Renoir, da Cézanne a Rodin, oltre a mostre temporanee. In tutto diecimila pezzi per una collezione che spazia dalla seconda metà del XVIII secolo all'arte contemporanea. E per finire, una cena in crociera su un battello storico, solcando le rive del lago fino alla vicina Montreux.
