Ballottaggio a Como: la sfida Minghetti-Rapinese si decide con i voti del centrodestra

Forza Italia e Lega spaccati sulla scelta di riversare le loro preferenze dopo il primo turno

Alessandro Rapinese e Barbara Minghetti

Alessandro Rapinese e Barbara Minghetti

Como - Ancora una manciata di ore e i comaschi faranno ritorno alle urne per decidere chi sarà il loro sindaco durante i prossimi cinque anni. Una sfida all’ultimo voto quella tra Barbara Minghetti e Alessandro Rapinese che comunque vada si chiuderà con un primato.

Se infatti a spuntarla sarà la candidata del centrosinistra a Como, per la prima volta, ci sarà un sindaco donna, se invece ad avere la meglio sarà il suo avversario nel Lario si ripeterà un po’ quel che accadde dieci anni fa a Parma, quando Federico Pizzarotti a sorpresa sbaragliò tutti i partiti tradizionali. Quel successo fu l’alba dell’ascesa del Movimento 5 Stelle, nel caso di Rapinese invece la rivoluzione è destinata a fermarsi a Como, anche se il suo esperimento in questi giorni è guardato con grande curiosità anche in altre regioni d’Italia.

Comunque vada, la scelta spetterà ancora una volta ai comaschi che potranno votare domenica dalle 7 alle 23, proprio com’era stato due settimane fa al primo turno. Se allora si erano presentati in 30mila, meno della metà degli aventi diritto, domani c’è rischio che a decidere il futuro primo inquilino di Palazzo Cernezzi non sia neppure un terzo degli elettori. Nonostante gli appelli dei due candidati infatti il rischio di astensioni, soprattutto da parte degli elettori che al primo turno hanno votato gli altri candidati, un terzo degli elettori che si sono recati alle urne, è altissimo. A far da ago della bilancia per entrambi i contendenti saranno soprattutto gli elettori di centrodestra che per ora, almeno a giudicare dalle parole dei loro leader, sono salomonicamente ripartiti tra i due contendenti.

Se infatti Matteo Salvini ha invitato a votare per Rapinese per Mauro Caprani, commissario provinciale di Forza Italia, la candidata da votare nella sfida tra "politica" e "antipolitica" è Barbara Minghetti, anche perché in caso di vittoria del lista civica agli Azzurri toccherebbe l’ingrato compito di far da spettatori per i prossimi 5 anni, senza neppure un rappresentante eletto in Consiglio comunale. Decisivi, se mai decideranno di recarsi alle urne, gli oltre 3.600 elettori di Fratelli d’Italia che però non solo non hanno ricevuto nessuna indicazione di voto, ma si sono sentiti dire dal loro candidato Giordano Molteni che nel derby Minghetti-Rapinese il risultato migliore sarebbe la sconfitta di entrambi.

Il partito della Meloni la sua partita spera di giocarsela nelle prossime settimane, dopo aver presentato ricorso al Tar. Nella speranza di venire ripescato proprio al posto di Rapinese e poter tornare alle urne in autunno.