Coronavirus, economia lariana sotto la lente dopo lo choc

Il 2019 era stato un anno da incorniciare con il turismo da record, ora le ombre nere della chiusura del lago hanno provocato una tempesta

Uno choc ancora più violento rispetto alla crisi del 2008

Uno choc ancora più violento rispetto alla crisi del 2008

Erba (Como), 24 giugno 2020 - Ha vissuto gli ultimi dodici mesi sulle montagne russe l’economia lariana travolta dal coronavirus che a Como e Lecco ha colpito pesante, anche più che altrove dal momento che a finire k.o è stato il turismo. Pensare che il 2019 era stato un anno da incorniciare, come ha ricordato ieri a Lariofiere il presidente di Camera di Commercio Como-Lecco, Marco Galiberti, commentando i dati della XVIII Giornata dell’Economia Lariana.

"Arrivavamo da un anno molto positivo, il saldo della bilancia commerciale nel 2019 ha chiuso con 4,6 miliardi di euro, un aumento del 2,8% contro il -6,6% registrato a livello regionale – ha sottolineato Galiberti nella sua relazione – La disoccupazione era in calo sia Como (dal 7,3% del 2018 al 6,4%) sia a Lecco (dal 5,6% al 5,3%) e la creazione di nuovi posti di lavoro nell’area lariana aveva ridotto la mobilità lavorativa. I fallimenti erano calati di un terzo e i protesti del 3,8%, solo la cassa integrazione era aumentata di un quarto, ma rimaneva comunque su valori molto inferiori rispetto agli anni della crisi. Poi c’era il turismo a volare come non mai: +11% di arrivi e presenze (+10% a Como e addirittura +20% a Lecco), con i turisti stranieri in crescita a doppia cifra (+14%). Ci preparavamo a vivere un altro anno molto positivo e invece ci ha travolto la tempesta coronavirus".

Uno tsunami che ha fatto precipitare tutti gli indici. "Il lockdown ha comportato un forte rallentamento dell’economia già nel 1° trimestre 2020 e purtroppo ci attendiamo dati molto negativi anche nel secondo – ha continuato il presidente della Camera di Commercio - Produzione, ordini e fatturato dell’industria comasca registrano riduzioni intorno ai 10 punti percentuali. A va un po’ meglio, il calo della produzione è del 4%, mentre ordini e fatturato scendono di 5 punti percentuali. L’artigianato ha segnato perdite tra -9% e -11%. In diminuzione il valore aggiunto di commercio (Como -8%, Lecco -5,5%) e servizi (rispettivamente -7% e -15%). Per ora sembra tenere l’occupazione, ma è esplosa la cassa integrazione in deroga, nei prossimi mesi le mancate assunzioni e rinnovi di contratti si faranno sentire". Uno choc ancora più violento rispetto alla crisi del 2008 perché il coronavirus ha colpito in maniera asimmetrica, fermando interi settori come il turismo e lasciandone indenni altri che in alcuni casi hanno addirittura visto un boom, come il comparto farmaceutico.