ROBERTO CANALI
Cronaca

Vent’anni fa l’Alta Brianza finiva sott’acqua

Nel novembre 2002 Pusiano e Merone subirono danni pesanti per l’esondazione del lago. Oggi invece è la siccità a preoccupare

di Roberto Canali

In quello che verrà ricordato come l’anno più siccitoso del nuovo millennio, anche se probabilmente il record potrebbe essere anche maggiore allargando il periodo di osservazione, fa particolare effetto ricordare l’alluvione che vent’anni fa proprio alla fine di novembre provocò l’esondazione del lago di Pusiano e del suo emissario, il fiume Lambro. Tutto accadde attorno alla metà del mese, quando una perturbazione proveniente dal Nord Africa innescò una serie di forti temporali che riversarono sulla Lombardia una media di 227 millimetri di pioggia, quasi raddoppiata sulla Prealpi e il Triangolo Lariano dove si sfiorarono i 459 millimetri.

In quota iniziarono a segnalarsi colate di fango e a valle la portata del lago di Pusiano e del Lambro iniziò a crescere a vista d’occhio, ma il peggio doveva ancora arrivare. Il 24 novembre infatti un nuova perturbazione portò a nuove precipitazioni di eccezionale intensità: in ventiquattrore caddero oltre 56 millimetri di pioggia che in Vallassina arrivarono a superare i 64 millimetri. La Protezione Civile diramò lo stato di allerta per 48 ore e in effetti il 25 novembre andò anche peggio: caddero in media di 73 millimetri di pioggia che in alcune zone superarono i 99 millimetri, con punte di intensità di 30 millimetri l’ora equivalenti alla massa d’acqua che si abbatte durante i forti temporali estivi, un fatto del tutto straordinario a fine novembre. Nella notte tra il 25 e il 26 novembre si superarono i 130 millimetri di pioggia e la massa d’acqua in ingresso nel lago di Pusiano e nel Lambro fu tale da rompere tutti gli argini. A Merone al confine con Erba e anche nella zona di Baggero la strada fu cancellata da oltre un metro e mezzo di acqua che arrivò a ridosso della ferrovia che collega la città con Milano. A Pusiano il lago uscì in piazza e invase la provinciale impedendo per giorni il collegamento tra la provincia di Como e quella di Lecco. Nelle immagini dell’epoca si vedono i ragazzi che vanno a fare la spesa in kayak e qualcuno che arriva in barca al bar. Un modo per cercare di strappare un sorriso anche in mezzo a un disastro che costò milioni di euro e un numero imprecisato di famiglie che rimasero sfollate per settimane. Questo senza considerare i danni provocati dal Lambro che uscì dai suoi argini creando gravi problemi a Monza e nei Comuni dell’area metropolitana. Vent’anni dopo non è l’acqua a far paura, ma la sua assenza. Questa estate infatti il lago di Pusiano, come gran parte degli altri bacini lombardi, si è trovato a fare i conti con la siccità e solo le speciali tutele che gli derivano dall’essere parte del Parco Valle Lambro gli hanno permesso di mantenersi a cavallo dello zero idrometrico. Adesso la situazione è leggermente migliorata, ma di sicuro non è la troppa acqua che spaventa.