ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, le torri mostrano l’età avanzata

Urgono interventi di restauro sugli storici baluardi della città. E ora saranno inibiti ai visitatori

Dieversi nel corso degli anni gli spettacolari interventi dei Vigili del fuoco per i dista

Como - Le torri stanno bene nel gioco degli scacchi, ma non a Como dove i tre masti superstiti che segnano il limite della città murata sono messi uno peggio dell’altro. Colpa degli anni, troppi, che gli imponenti torrioni si portano sulle spalle e della mancanza di adeguati interventi di restauro, lo scotto da pagare in una città turistica dove di cose da vedere ce ne sono fin troppe e i fondi a disposizione non bastano mai. Così le tre torri superstiti che sono il baluardo delle storiche mura che circondano su tre lati il centro storico cittadino, il 70% del perimetro risalente al Medioevo che è più ampio rispetto a quello originario risalente a Giulio Cesare, non se la passano per niente bene e anzi cadono letteralmente a pezzi come capitò lo scorso anno a Torra San Vitale, quando il distacco di un masso colpì un furgone nel giorno di mercato, e recentemente Porta Torre, dove un’altra pietra ha rischiato di colpire un passeggino.

Nonostante i controlli compiuti nei mesi scorsi da un gruppo di tecnici incaricati dal Comune, l’amministrazione in accordo con la Soprintendenza ha deciso di effettuare una nuova campagna di monitoraggi e per questo si è deciso di transennare le torri. «È stata condivisa l’opportunità di completare le ispezioni e i controlli già avviati su Porta Torre estendendo le verifiche anche alla Torre Gattoni e di procedere successivamente ad approfondire l’analisi e le indagini sullo stato di conservazione dei manufatti medioevali con il contributo di professionalità con esperienza sul campo – spiega Palazzo Cernezzi -. Nel frattempo si ritiene di condividere l’ipotesi di definire una fascia di rispetto intorno alle torri di circa 1,5 metri che verrà realizzata a breve con semplici transenne e di cui verrà poi studiata una soluzione progettuale definitiva, nell’ambito di un intervento di più ampio respiro che coniughi elementi di tutela delle torri medievali con la tutela dell’incolumità pubblica". Un biglietto da visita che lascia a desiderare in una città votata al turismo. Ad andarci di mezzo è anche Torre Gattoni che, tra i suoi "inquilini", vanta anche Alessandro Volta, l’inventore della pila che proprio qui nel 1775 compì i suoi primi esperimenti sull’elettricità nel laboratorio che aveva ricavato nell’edificio.