Stalking, condannato a due anni. Il braccialetto elettronico non è servito a tenerlo lontano

Bellagio, nonostante le restrizioni ha aggredito il fidanzato della ex. Il Tribunale di Como l’ha assolto dall’accusa di maltrattamenti.

Stalking, condannato a due anni. Il braccialetto elettronico non è servito a tenerlo lontano

Lo stalker era stato arrestato dai carabinieri intervenuti in aiuto dell’ex fidanzata aggredita insieme al nuovo compagno

Al termine di un processo e di una custodia cautelare connotate da plurime violazioni, il Tribunale Collegiale di Como ha condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione Robert Eduard Vintu, 26 anni residente a Bellagio, accusato di stalking nei confronti di una ragazza con cui in passato aveva avuto una breve relazione, e di violazione del provvedimento del giudice. È stato invece prosciolto dall’ulteriore accusa di maltrattamenti, in quanto le condotte contestate. I fatti risalgono due anni fa, quando l’imputato era andato incontro all’applicazione del braccialetto elettronico, che gli avrebbe dovuto impedire di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla parte offesa, che lo aveva denunciato facendo partire l’indagine su di lui. Ma a dicembre 2022, nonostante la relazione fosse ormai definitivamente finita da tempo, aveva rintracciato la ragazza in un locale pubblico di Villa Guardia, dove era andata con il suo attuale compagno. Il ragazzo era stato aggredito da Vintu, subito arrestato dai carabinieri, in considerazione di una condotta definita "grave e allarmante", e portato in carcere in aggravamento della misura. Quando si era allontanato, la centralina del braccialetto elettronico aveva immediatamente segnalato l’evasione, ma lui aveva comunque raggiunto il locale per fare ciò che si era ripromesso, arrivando pochi minuti prima della pattuglia dei militari, che nel frattempo lo avevano localizzato e raggiunto.

Già in precedenza, più volte non era stato trovato in casa mentre si trovava agli arresti domiciliari. Ma ancora a ottobre, mentre era in corso il processo, Vintu, era stato nuovamente condotto al Bassone, sempre in considerazione di una quantità di evasioni e del mancato rispetto delle limitazioni che gli aveva imposto il giudice, nel momento in cui gli era stato concesso di uscire dal carcere.

Paola Pioppi