Sos Intelligenza Artificiale. Piccole imprese in difficoltà: manca personale qualificato

Le aziende votate alla transizione digitale non trovano dipendenti con le competenze giuste. Su oltre ottantamila profili ricercati, all’appello ne mancano 47mila: il 60 per cento.

La corsa delle micro e piccole imprese lombarde, che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale nella transizione digitale, è frenata dalla difficoltà di trovare personale qualificato. Su 81.020 lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende, ne mancano all’appello 46.930, pari al 57,9%. Solo nelle Mpi a Brescia, su 10.520 entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 non si trovano 6.530 addetti, pari al 62,1% del totale.

È quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia elaborando il rapporto dell’Ufficio studi Confartigianato presentato in occasione della terza edizione della Giornata della cultura artigiana, evento annuale dove la Confederazione ha fatto il punto sul grado di innovazione delle imprese e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, per ottimizzare la creatività e la qualità di prodotti e servizi made in Italy.

"La carenza di personale qualificato nell’IA – sottolinea Eugenio Massetti (nella foto), presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – è un’emergenza da affrontare subito con un’adeguata politica formativa. Altrimenti rischiamo di subire soltanto i rischi dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, senza riuscire a coglierne le opportunità di nuova occupazione offerta dalle aziende. Ne va anche della competitività dei piccoli imprenditori, impegnati ad utilizzare l’IA con l’intelligenza artigiana per potenziare la qualità made in Italy delle loro produzioni. Per le nostre aziende la difficoltà nel trovare lavoratori con adeguate competenze viene indicata come addirittura di gran lunga più grave rispetto ai problemi della burocrazia, dell’accesso al credito, della concorrenza sleale".

Per quanto riguarda la difficoltà a reperire manodopera esperta di intelligenza artificiale, la situazione peggiore su tutto il territorio lombardo si registra a Lodi, dove è introvabile il 69,1% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (670 su 970).

Seguono Lecco, dove manca il 62,7% di personale pronto ad affrontare l’Intelligenza artificiale (1.210 su 1.930) e poi Brescia, dove manca il 62,1% del personale pronto ad affrontare l’IA. Numericamente, però, il Bresciano è secondo solamente dietro a Milano, con 6.530 risorse introvabili, su un totale di 10.520 richieste.