Sorico, muore cacciando un cervo: 53enne precipita mentre lo solleva

Flavio Silvani stava issando l'animale assieme a un amico ma è precipitato

Flavio Silvani

Flavio Silvani

Sorico (Como), 15 settembre 2019 -  Era un cacciatore esperto Flavio Silvani eppure qualcosa è andato storto ieri mattina sui sentieri della Berlinghera, dove l’uomo è morto nel corso di una battuta di caccia al cervo. Una tragedia avvenuta sotto gli occhi di un amico che l’aveva accompagnato in quota e che ha rischiato la vita, proprio come lui, precipitando in una scarpata. Il tragico epilogo di una giornata che invece era iniziata nel migliore dei modi per i due cacciatori, da ore sulle tracce di un cervo che erano riusciti ad abbattere dopo una notte trascorsa in quota.

I due sul far dell’alba si erano piazzati ai margini del bosco attendendo l’uscita degli animali per l’abbeverata, solo quando hanno visto il grosso esemplare di cervo farsi largo tra i rami hanno capito che la loro pazienza era stata premiati. Un colpo preciso e l’animale si è accasciato al suolo precipitando in una valletta più basso. Così i due amici si sono dati da fare per recuperarlo, un’operazione non semplice perché il cervo pesava ben oltre il quintale. L’incidente è avvenuto quando i due erano quasi riusciti a issare l’animale sul sentiero, il peso dell’animale li ha sopraffatti e in un istante Flavio Silvani, di 53 anni e l’amico di 61 sono volati insieme all’animale in fondo alla scarpata compiendo un salto di una ventina di metri.

Silvani in particolare è stato schiacciato dal cervo finendo contro alcune rocce, l’amico è stato più fortunato e pur riportando numerose ferite è riuscito a riprendersi quel tanto che bastava per prendere il telefonino dalla tasca e chiamare i soccorsi. In quota è arrivato l’elisoccorso decollato da Sondrio e il medico si è calato con il verricello per cercare di prestare le prime cure al cacciatore che però giaceva immobile in fondo al dirupo. Solo quando si è avvicinato ha avuto la certezza che Flavio Silvani era morto, l’amico se n’era accorto già da tempo perché non aveva mai smesso di urlare a squarciagola il suo nome senza ottenere risposta. Il corpo del cacciatore è stato recuperato dal Soccorso Alpino di Dongo con il supporto di una squadra della Stazione Lario Occidentale Ceresio mandata in appoggio con l’elicottero. «Flavio era un collaboratore di eccezionali capacità – lo ricorda Filippo Giovannoni, titolare dell'impresa edile Gimaco Costruzioni di Delebio in Valtellina dove Silvani lavorava - e una persona dal grande cuore. Aveva contribuito in modo estremamente concreto allo sviluppo dell'impresa, ricoprendo il ruolo di responsabile di cantiere. E tra i più importanti erano sempre affidati a lui«. Flavio Silvani risiedeva ad Albonico, frazione di Sorico, ed era conosciuto in tutta la valle, oltre alla moglie, la figlia e i parenti lo piangono tanti amici molti dei quali con lui condividevano la passione per la caccia.