REDAZIONE COMO

No alla Siae nella sagre, la rivoluzione dei paesi contro il diritto d'autore

"Tassa insostenibile che ha guastato la festa in diversi borghi del Lario", la protesta di amministratori locali, associazioni e piccole realtà. "Bloccate anche le recite scolastiche"

Nel mirino sono finite anche le recite scolastiche

Menaggio (Como), 15 gennaio 2016 - Cambierà la musica anche in Alto Lago se a livello nazionale dovesse passare la riforma, caldeggiata dal consigliere regionale Francesco Dotti, per rendere esenti dalle tariffe Siae le feste organizzate da amministrazioni comunali e associazioni senza scopo di lucro. Una vera e propria spada di Damocle la legge che protegge il diritto d’autore, che spesso ha letteralmente guastato la festa nei piccoli borghi del Lario, dove spesso occorre rinunciare all’accompagnamento musicale per non incorrere nel ginepraio di borderò da compilare e diritti da pagare.  "Una gabella spesso insostenibile – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia - questa che nasce da lamentele raccolte sul territorio da amministratori locali, presidenti di associazioni, bande, oratori e tante piccole realtà che portano avanti con passione, e senza scopo di lucro, iniziative a carattere aggregativo e sociale. Vi sono casi eclatanti, come le recite scolastiche ed i matrimoni dove la Siae è un esattore implacabile. E’ inaccettabile che si chieda a un piccolo Comune o ad un’associazione che si fonda sul volontariato un balzello di mille euro per fare musica durante una manifestazione, che rappresenta un momento aggregativo e sociale». Ad aderire alla proposta di Francesco Dotti anche la Lega Nord, che ha sostenuto con i suoi numeri il provvedimento che prevede l’abolizione delle tariffe Siae durante il passaggio in aula. Adesso la palla passa all’assessore alla Cultura, Cristina Cappellini, che nei prossimi giorni incontrerà a Roma il ministro alla Cultura, Dario Franceschini per sottoporgli il provvedimento.