Traffico di rifiuti vicino alle falde acquifere di Senna Comasco: sei arresti

L'operazione, coordinata dalla Dda di Milano, si è svolta a Senna Comasco

Una delle operazioni monitorate dai carabinieri

Una delle operazioni monitorate dai carabinieri

Senna Comasco (Como) - Inquinamento ambientale e traffico illecito di rifiuti speciali: sono 6 le persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in corso di esecuzione in queste ore da parte dei carabinieri del Reparto Operativo di Como, emesso dal Gip di Milano su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. I destinatari delle misure cautelari - tre in carcere, appartenenti a una stessa famiglia e 3 agli arresti domiciliari, che avrebbero agevolato l’attività – sono ritenuti responsabili di traffico illecito di rifiuti speciali. Avrebbero nel tempo sversato enormi quantità di rifiuti, almeno 85mila metri cubi di materiale, in un’area agricola del Canturino, in particolare a Senna Comasco, sottoposta a doppio vincolo, ambientale e paesaggistico, compromettendo l’ecosistema dove si snodano importanti falde acquifere locali. Il provvedimento prevede anche il sequestro, finalizzato alla confisca, di autocarri e macchine di scavo e terreni per più di 4,7 ettari. 

Nel corso delle indagini, iniziate ad aprile 2019 e durate circa un anno, hanno ricostruito i ruoli dei sei soggetti coinvolti, e di un’impresa edile del Comasco, già sottoposta nel 2017 ad interdittiva antimafia, molto radicata al livello provinciale nel settore dello scavo e movimento terra, riconducibile a tre imprenditori appartenenti alla stessa famiglia di origine calabrese di Fino Mornasco, tutti finiti in carcere. La misura cautelare ai domiciliari, ha invece raggiunto il proprietario del terreno, che ha messo a disposizione i suoi fondi agricoli di Senna Comasco, supportando anche l’impresa edile nell’attività di occultamento dei rifiuti con livellamento del terreno, un geologo di Settimo Milanese e infine un dirigente del Comune di Senna Comasco ora in pensione. I rifiuti speciali - almeno 85mila metri cubi di materiale, con un guadagno per l’impresa edile coinvolta di oltre un milione di euro, rispetto al conferimento lecito dei rifiuti – provenivano da scavi di lavori edili e stradali. Sono così finiti in una vasta area verde, sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici, un’area di Gaggio destinata a fienagione e pascolo animali da latte e carne e nel suo contesto si snodano falde acquifere facenti parte del bacino idrografico della Valle del Gaggi. Operazione che si è resa possibile grazie al benestare ottenuto dell’Ufficio Tecnico Comunale di Senna Comasco, il cui dirigente avrebbe rilasciato permessi di riempimento e livellamento dei campi nonostante le difformità del materiale utilizzato, con l’avallo delle perizie geologiche del professionista incaricato della valutazione, che contenevano dati inesatti e assenza di controllo e vigilanza specifica. Tra gli arrestati finiti in carcere, compare un noto pregiudicato che era a capo dell’azienda edile, già arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti nel 1994, nell’ambito dell’operazione antimafia della Dda di Milano “La notte dei Fiori di San Vito” e legato alla Locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco.