Como, furti e aggressioni: il parroco denuncia la banda

Derubati senzatetto e richiedenti asilo accolti in parrocchia. Esposto del sacerdote: "Ho provato di tutto, ora intervengano le autorità"

Don Giusto Della Valle

Don Giusto Della Valle

Como, 9 luglio 2020 - Aggressioni, furti, prevaricazioni quotidiane. Da oltre un anno, la parrocchia San Martino di Rebbio, guidata da don Giusto Della Valle, è diventata il bersaglio privilegiato di un nordafricano, che spesso si accompagna ad altri soggetti di ogni nazionalità, tra cui italiani, per incursioni ormai note per la prepotenza e il bullismo che le caratterizzano. Così il sacerdote, da sempre punto di riferimento per l’accoglienza di persone senza fissa dimora, ha chiesto aiuto alle autorità, presentando un esposto ai carabinieri in cui riassume la situazione che si è venuta a creare in parrocchia. 

I responsabili di questi attacchi, ormai quotidiani, che si erano placati solo con l’emergenza sanitaria, sono tutti soggetti che hanno una casa e regolare residenza in città, e che si presentano esclusivamente per creare problemi. Il loro punto di riferimento sarebbe un marocchino di 21 anni, soggetto ben noto, già protagonista di episodi analoghi in giro per la città.

Nell’esposto, don Giusto ha elencato una serie precisa di episodi che ritiene di potergli attribuire con certezza, commessi spesso in gruppo e anche in presenza di altre persone, incuranti dei tentativi di allontanarli e delle intimazioni a non ripresentarsi in parrocchia. In diverse occasioni , il marocchino e la sua banda avrebbero saccheggiato i pochi averi degli ospiti, tutte persone senza fissa dimora, richiedenti asilo o in stato di bisogno: sono così spariti telefonini, denaro e qualunque oggetto potesse avere un minimo valore. 

Più volte il ventunenne si sarebbe introdotto nella dispensa della casa parrocchiale, rubando cibo e vettovaglie, anche in questo caso per venderli. Ma i furti proseguono da mesi: già un anno fa, quando gli educatori erano impegnati nei campi estivi con i ragazzi, qualcuno si era introdotto negli spazi ricreativi, rubando una play station, un computer e altri beni. A questo si aggiungono continui atteggiamenti aggressivi nei confronti degli ospiti e dei volontari, ma anche dello stesso Don Giusto, durante i quotidiani tentativi di allontanarli o di impedire comportamenti di prevaricazione. 

"Come parroco di Rebbio e come cristiano – spiega il sacerdote nel chiedere aiuto – valutando umanamente le ragioni del disagio di questa persona, ho provato in molteplici occasioni a farlo ragionare e a fargli capire gli errori e i danni arrecati, oltre che l’assoluta mancanza di rispetto verso chi lo accoglie in oratorio. Di fronte al totale menefreghismo di questo ragazzo, all’arroganza e alla spavalderia con cui ha continuato e continua a prevaricare i diritti e gli interessi delle persone accolte in parrocchia, oltre che del sottoscritto, ritengo sempre più urgente un intervento delle autorità". 

L’opera di don Giusto a Como prosegue da diversi anni, ma è diventata particolarmente preziosa a partire dall’emergenza migranti dell’estate 2016, quando era diventato il punto di riferimento per le persone più fragili in transito da Como in cerca di una nuova vita da costruire lontano da guerre e povertà che hanno reso impossibile la loro permanenza nei Paesi di origine.