Revenge porn, una piaga in crescita
Como, 4 gennaio 2021 - Il primo processo che si svolgerà a Como, per l’accusa di' 'revenge porn', è stato fissato tra una settimana. Davanti ai giudici comparirà un autista di 41 anni domiciliato nel Varesotto, a cui è stata rigettata una richiesta di patteggiamento in quanto ritenuta troppo bassa. Il dibattimento, così come chiesto dal sostituto procuratore Massimo Astori, si svolgerà quindi con giudizio immediato.
Sarà dunque il primo che obbligherà i giudici a confrontarsi con il nuovo reato, condotta prevista dal 'Codice Rosso', la legge entrata in vigore ad agosto dello scorso anno, che punisce la divulgazione senza consenso di materiali sessualmente espliciti. La vittima è una donna di 45 anni, che lo scorso anno aveva avuto con lui una relazione di alcuni mesi. Tra i due si era creata una grande intesa e fiducia, al punto che la donna gli aveva inviato immagini e video a sfondo erotico, che realizzava appositamente per lui. Ma quando lei aveva deciso di mettere fine alla relazione, il 41enne avrebbe iniziato a minacciarla di inviare quel materiale a persone che la conoscevano, dai parenti agli amici. Promessa che ha mantenuto a marzo scorso, inviando video a persone che non avevano avuto difficoltà a riconoscerla in quelle immagini.
L'uomo è accusato anche di stalking, per una serie di minacce che avrebbe inviato all’ex compagna, dal contenuto sempre più aggressivo e violento. Una conversazione a senso unico, andata avanti nonostante la mancanza di risposte da parte di lei, che man mano consegnava tutto ai carabinieri: messaggi in cui scorrono frasi come "ti faccio fare una morte lenta", "ti riempio di benzina e ti darò fuoco… sei una donna morta, sarò il tuo incubo peggiore". Tutti elementi, uniti alla denuncia e alle testimonianze, che hanno configurato l’accusa di staking e di revenge porn.