Pozzoli Food, verso la chiusura di tutti i punti vendita

Cinquanta i lavoratori della catena a rischio nei negozi del Comasco. I sindacati: "La situazione è grave"

L’ingresso del punto vendita Pozzoli Food di Erba

L’ingresso del punto vendita Pozzoli Food di Erba

Cantù (Como), 11 gennaio 2020 - È finito il 31 dicembre il sogno della Pozzoli Food di fare il grande salto e trasformare la sua catena di negozi, nati quasi tutti come macellerie, in piccoli supermercati. L’azienda ha tenuto duro per mesi, ma alla fine ha dovuto presentare richiesta di concordato preventivo e il 2 gennaio il tribunale ha concesso i 60 giorni di tempo per presentare i documenti.

Una doccia gelata per i duecento dipendenti del gruppo, cinquanta dei quali occupati nella sola provincia di Como dove la Pozzoli Food contava ben cinque punti vendita a Erba, Carugo, Mariano Comense, Cantù e Vertemate. «Non è stata una doccia gelata perché da alcuni mesi stavamo seguendo da vicino le vicissitudini dell’azienda che non aveva pagato la quattordicesima ai suoi dipendenti, spiegando di avere delle serie difficoltà economiche e di essere alla ricerca di un partner disposto a subentrare – spiega Fabrizio Cavalli della Filcams Cgil di Como -. Siamo preoccupati per i cinquanta lavoratori lariani, l’impresa ha chiesto il concordato preventivo e ha chiuso sette punti vendita in Lombardia, fra cui quello di Cantù. Negli ultimi anni, l’azienda della Brianza si è ingrandita, arrivando a diciotto punti vendita nella nostra regione. C’è grande preoccupazione per la situazione e per le ricadute sui lavoratori e le loro famiglie: dopo la richiesta di ammissione al concordato preventivo è stato comunicato che l’azienda procederà a una svendita totale finalizzata alla chiusura di tutti i negozi ad esaurimento merce, in quanto non sussistono più le condizioni economiche per garantire la continuità aziendale».

I lavoratori verranno collocati in ferie, in attesa di attivare gli idonei ammortizzatori sociali. «La situazione è grave ed è necessaria la massima attenzione affinché i lavoratori possano usufruire di tutte le tutele previste dalle normative – conclude Cavalli – come sindacato abbiamo sollecitato l’azienda ad attivarsi immediatamente per l’apertura della cassa integrazione straordinaria, che permetterebbe a tutti i dipendenti di rimanere in azienda auspicando che le trattative in corso per la cessione dei punti vendita ad un altro marchio possano andare a buon fine nel più breve tempo possibile». Determinanti saranno le prossime settimane, da quanto trapela la Pozzoli già da mesi era in trattativa per la cessione del marchio e dei punti vendita sul territorio a un altro gruppo della grande distribuzione, ma alla fine l’intesa non è giunta in porto e così al gruppo non è rimasto altro da fare che aprire la procedura di concordato. Adesso sembra che la trattativa per la cessione sia ripresa, ma i lavoratori e i sindacati chiedono garanzie per il loro posto di lavoro.