ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, città divisa sul nuovo progetto dei parcheggi in viale Varese

Si pagherà anche di notte. Le opposizioni: "Dov'è la pubblica utilità?"

Il progetto

Como, 5 luglio 2018 - Divide il progetto di un nuovo parcheggio in viale Varese avanzato dalla Nessi&Majocchi, la storica azienda di costruzioni comasche che ha presentato a Palazzo Cernezzi un project financing da 4,5 milioni di euro per realizzare 75 nuovi stalli, in aggiunta agli attuali 183, da gestire in base a una convenzione trentennale che frutterebbe alle casse del comune un affitto di 450mila euro l’anno. «Chiederemo il parere della commissione paesaggistica, non c’è fretta, possiamo prenderci tutto il tempo che serve – precisa l’assessore all’Urbanistica, Marco Butti - Se serviranno altri incontri li faremo, con i cittadini e i comitati che si sono costituiti».

Le opposizioni però non sembrano disposte a fare sconti, soprattutto dopo aver appreso i particolari del progetto che prevede un aumento delle tariffe di sosta, da 1 a 1,5 euro per la prima ora, mentre per le successive si continuerebbero a pagare 2 euro, come accade ora. La novità è che si pagherà anche di notte, un forfait di 2 euro dalle 20 alle 8 del mattino, mentre oggi la sosta dopo il tramonto è gratuita. «Mi chiedo qual è il concetto di pubblica utilità che si sono posti i proponenti – si interroga Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta civica – Mi risulta che il piano di Governo del territorio vada in direzione opposta sui parcheggi». Per Alessandro Rapinese un chiarimento occorre farlo anzitutto sui conti.

«Oggi l’introito di questo parcheggio gestito da Como Servizi Urbani è di 634mila compreso di Iva. La a prima ora che devono pagare tutti e la tariffa prevista è prevede un aumento del 50% quindi i ricavi cresceranno in maniera sensibile. Alla luce di questi nuovi parametri la concessione porterà al privato una rendita di almeno 45 milioni di euro, a fronte di un forte aumento di costi a carico dei cittadini di Como». Scettico anche Fabio Aleotti del Movimento 5 Stelle. «Teniamo conto delle migliaia di firme raccolte dai residenti della zona per valutare il pubblico interesse dell’opera. Mi sembra un ossimoro salvaguardare le mura facendo un parcheggio, togliendo il area verde. Dai conteggi che ho fatto anch’io arrivo a 45 milioni di euro di introiti. Il fatto di avere dieci minuti gratis non crea beneficio ad alcuna attività della zona». Critico anche Bruno Magatti di Civitas. «Sono contrario, ma faccio i complimenti per lo sforzo. Cediamo la sovranità dell’area da Torre Gattoni alle Orsoline, un vero sequestro. E’ un’operazione molto elegante di vendita, ma mi chiedo dove sta l’interesse pubblico».