Bardhi Brahimaj, operaio albanese di 40 anni residente a Lurate Caccivio, il 4 ottobre 2022 era rimasto seppellito sotto un cumulo di terra, mentre lavorava con il badile a quattro metri di profondità per livellare il terreno attorno a una conduttura fognaria, in via Leopardi, a Colverde, località Gironico. Quando la parete dello scavo aveva ceduto, Brahimaj non aveva avuto scampo.
Ora il procuratore di Como Massimo Astori, titolare del fasciolo, ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per Antonio Mangino, 59 anni di Como, Franco Mangino, 65 anni e Maurizio Mangino, 53 anni, entrambi di Olgiate Comasco, rispettivamente presidente e consiglieri della Comedil Mangino, di cui la vittima era dipendente. Inoltre il preposto in materia antinfortunistica della stessa impresa, Mauro Baggi, 50 anni di Colverde, Christian Lattaro, 40 anni di Cantù, titolare dell’impresa subappaltatrice, Luca Cassina, 56 anni di Cernobbio, coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, e Marco Bernasconi, 52 anni di Colverde, direttore dei lavori.
Infine la Comedil Mangino. Secondo le accuse, lo scavo in cui stava lavorando l’uomo era carente di alcune misure obbligatorie, che avrebbero dovuto garantirne le condizioni di sicurezza: in particolare, la mancanza di armature di sostegno alle pareti dello scavo che si stava portando avanti.
Paola Pioppi