Olgiate, abusi e violenze sulle moglie: straniero finisce in carcere

L’aguzzino è un trentenne kosovaro: coinvolgeva anche un figlioletto in pratiche sessuali

I maltrattamenti sono stati ricostruiti dalle indagini dei carabinieri

I maltrattamenti sono stati ricostruiti dalle indagini dei carabinieri

Olgiate Comasco (Como) - I fatti per cui era indagato da oltre un anno seguivano il triste copione dei maltrattamenti in famiglia: insulti e denigrazioni della moglie, botte e minacce di morte. Una vita ridotta a un soggezione totale del marito, che non si asteneva dal commettere abusi e violenze anche davanti ai figli, o su uno dei tre figli.

Una situazione che aveva condotto carabinieri e Procura, un paio di mesi fa, a trasferire la donna e i bambini in una struttura protetta, e a notificare un divieto di avvicinamento per l’uomo, un kosovaro di 30 anni. Che ora è stato arrestato e portato in carcere, in conseguenza del suo tentativo di avvicinarsi all’attuale luogo di dimora della compagna e dei figli. I maltrattamenti e le violenze sessuali di cui è accusato, sono stati ricostruiti dalle indagini dei carabinieri di Olgiate Comasco nell’ultimo anno, che hanno restituito una quotidianità, vissuta dalla donna, fatta esclusivamente di vessazioni e mortificazioni: principalmente sul suo aspetto, le sue capacità di seguire la casa e i figli.

Inoltre il trentenne , da sempre, impediva alla donna di chiedere qualsiasi tipo di aiuto, di lavorare e avere una minima autonomia. Le umiliazioni riguardavano anche la sfera sessuale e le imposizioni che la giovane donna doveva subire, a volte anche in presenza dei bimbi piccoli, mentre li accudiva. Gli investigatori, hanno inoltre scoperto che il bimbo più grande, di sei anni, veniva coinvolto dal padre in pratiche sessuali. Tutto avveniva in un clima di costante violenza fisica e psicologica, alternato a sfuriate dell’uomo che periodicamente distruggeva la casa.

Quando i carabinieri sono venuti a conoscenza di quanto accadeva, la Procura di Como ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare che vietava all’uomo di avvicinarsi a moglie e figli, accompagnati in una casa di accoglienza. Un luogo che il trentenne ha scoperto, cercando di avvicinare la moglie, che ha subito chiesto aiuto. Mentre donna e bimbi venivano trasferiti in un’altra struttura, l’uomo è stato arrestato in aggravamento della misura cautelare