ROBERTO CANALI
Cronaca

Nel 74% dei casi non c’è stato alcun rimedio

Anche se le aggressioni del lupo sono quelle che fanno più notizia sono i danni provocati dagli altri animali selvatici,...

Anche se le aggressioni del lupo sono quelle che fanno più notizia sono i danni provocati dagli altri animali selvatici, gli ungulati in particolare, a creare i maggiori problemi in termini di richieste di risarcimento. Da gennaio 2020 ad agosto 2024 sono stati 744 gli allevatori assisti nel territorio alpino per i danni provocati dai grandi carnivori, quindi lupo e orso, di questi 150 risiedono in Lombardia, e 371 hanno ricevuto materiale di prevenzione in comodato d’uso gratuito.

Per quanto riguarda le aggressioni agli animali da allevamento nel corso del 2024 in Lombardia da parte dei lupi, nel 74% dei casi non era stata adottata nessuna misura di prevenzione. Le statistiche dimostrano che in assenza di misure di prevenzione all’atto dell’evento predatorio il numero di capi morti e feriti è nettamente superiore.

Dal 2009 attiva polizza assicurativa per rimborsare i danni da fauna selvatica e da predazione, con risarcimenti riservati sia ad aziende agricole sia agli allevatori amatoriali. I rimborsi sono previsti anche in caso non vengano adottate misure di prevenzione. Il singolo danno viene indennizzato fino al limite max di 8.500 euro per sinistro, elevato a 10.500 euro per le strutture dedicate all’apicoltura.

Il danneggiato deve trasmettere domanda di indennizzo entro 30 giorni dal giorno dell’evento, allegando obbligatoriamente il verbale delle autorità competente. Non mancano le criticità, ad esempio non sono previsti indennizzi per gli animali dispersi o non più produttivi a seguito di eventi di predazione, il sistema non tiene conto dei costi legati all’allevamento di razze particolari.