
CHINI SUI LIBRI Il Consiglio di Stato vuole vederci chiaro sul titolo italiano valido anche oltreconfine
Como, 22 agosto 2018 - Fa bene l’aria del golfo di Napoli agli studenti ticinesi alle prese con l’esame di maturità. Possono ben dirlo una ventina di liceali di Lugano con una media non proprio impeccabile che il giugno scorso la loro prova sono andati a sostenerla in un istituto di Pomigliano d’Arco, alla periferia di Napoli, superando ogni défaillance e tornando a casa con voti altissimi. Adesso il caso è finito all’attenzione del Consiglio di Stato ticinese, l’equivalente del Governo del Cantone di lingua italiana dove da tempo si vociferava su scorciatoie architettate da istituti privati compiacenti per prendere il diploma.
Il caso è tutt’altro che isolato e sembra che negli ultimi cinque anni grazie al passaparola il numero di ragazzi che dal Ticino sono finiti a dare la maturità all’ombra del Vesuvio si sia moltiplicato. Colpa, in parte, del rigido sistema scolastico elvetico dove un po’ per il trilinguismo e un po’ per la severità degli insegnanti su tre studenti che iniziano il liceo almeno uno si perde per strada nei primi anni. Allora cosa fare? L’alternativa è iscriversi a un istituto italiano, a Como o Varese, frequentare i corsi e sostenere l’esame di maturità che viene riconosciuto anche oltreconfine. Fin qui nessun problema, ma negli ultimi anni a Lugano ha aperto una scuola privata che promette di fare miracoli e consente addirittura di recuperare gli anni persi. La soluzione è andare a fare gli esami a Pomigliano d’Arco, maturità compresa, in un liceo che però in passato ha avuto qualche problema con il Miur che proprio per gli esami un po’ troppo “compiacenti” aveva revocato la licenza paritaria. Adesso però le cose sono state sistemate e dal Canton Ticino a giugno è ripartito il pullman dei maturandi.
All'ultima sessione se ne sono presentati una ventina, molti dei quali reduci da bocciature: per tutti l’esame è andato benissimo e la commissione nominata apposta per loro alla fine ha promosso tutti. Costo dell’esame, comprensivo di trasferta e soggiorno il tempo necessario per gli scritti e l’orale, 7.500 franchi ovvero poco più di 6.500 euro che possono sembrare tanti solo per chi vive al di qua del confine visto che in Svizzera la retta di un buon collegio può costare anche 30mila euro l’anno. Adesso però gli studenti dovranno superare una secondo esame di maturità, ben più difficile, quello del Consiglio di Stato che vuole vederci chiaro nei loro diplomi, specie dopo che il caso è finito al centro di un’interrogazione presentata dai deputati Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli, Lara Filippini, Paolo Pamini, Cleto Ferrari e dal leghista Massimiliano Robbiani. Per la serie «vedi Napoli e poi muori», in questo caso non sui libri.