L’auto usata?. Un vero affare. Per il truffatore

Una coppia romana è stata truffata nell'acquisto di una BMW X3 su AutoScout. Hanno perso 3200 euro dei 3800 concordati. L'imputato è stato assolto per mancanza di prove.

L’auto usata?. Un vero affare. Per il truffatore

L’auto usata?. Un vero affare. Per il truffatore

È la più classica delle truffe. Vedi sui siti specializzati, in questo caso AutoScout, un’auto che ti piace e che vorresti acquistare a un prezzo conveniente e decidi di rispondere all’annuncio. Peccato che l’auto, una Bmw x3, sia rimasta solo un sogno accarezzato. È quanto successo a una coppia romana raggirata. Alla fine ci ha rimesso 3200 euro dei 3800, il prezzo convenuto. La vicenda, prossima alla prescrizione, è approdata in Tribunale davanti al giudice Francesca Mazza che ha assolto l’imputato (assente) per non aver commesso il fatto. Le indagini non sono riuscite ad accertare se il titolare della carta Post Pay (aperta all’ufficio postale di Cividino, ecco perché il procedimento è finito a Bergamo) dove è avvenuto il bonifico, sia l’imputato, L.B. di 38 anni, di Frosinone ma residente nel Bresciano. O può essere che qualcuno abbia usato le sue generalità. "Quando ho capito di essere stata truffata? Il giorno del ritiro dell’auto, a Cremona. Avevo con me il resto dei soldi, 600 euro in contanti per saldare il conto. Chiamo al cellulare che mi era stato dato e mi risponde una voce straniera, parla in inglese (si è saputo che era un albanese) – racconta la vittima -. Mi dice che lui non sa niente di auto e che altre persone lo avevano contattato per lo stesso motivo. In quel momento ho capito che ero stata raggirata. Lo racconto perché non succeda ad altri". La foto dell’auto sul sito che ingolosisce per il prezzo, una Bmw di quel modello che poteva costare 5/6 mila euro, in vendita a 3800 euro, "un prezzo conveniente" continua la vittima. Si accorda con il presunto venditore, l’acquirente si fa inviare il libretto di circolazione da cui risulta che è intestata alla moglie del 38enne. Dai documenti sembra tutto a posto, peccato che la vittima si sia dimenticata di farsi spedire la carta di identità dell’uomo. Un dettaglio che peserà sull’esito del processo. F.D.