
La piaga del caporalato Vigilantes sottopagati violenze e minacce Coop commissariata
di Paola Pioppi
Lavoratori sottopagati e minacciati e amministrazione giudiziaria per la cooperativa Servizi fiduciari, che fa capo al gruppo Sicuritalia, una delle principali società di vigilanza privata: il provvedimento è stato eseguito ieri dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Como, nell’ambito di un’indagine per caporalato coordinata dal sostituto procuratore di Milano Paolo Storari. L’ipotesi di sfruttamento del lavoro che viene contestata in questa fase, nasce dagli accertamenti svolti sulla cooperativa che, per proporsi sul mercato con prezzi particolarmente competitivi, avrebbe svolto azioni di sfruttamento del lavoro approfittando dello stato di necessità di circa 9000 lavoratori, le cui remunerazioni arrivavano a 5,37 euro all’ora lordi, pari a una retribuzione mensile di circa 930 euro lordi e 650 netti.
Oltre alla sproporzione retributiva, "sono stati rilevati, nei confronti dei lavoratori - spiega la Gdf - atti di violenza, specialmente verbale, minacce e intimidazioni". La frase più ricorrente negli atti è "Se non ti sta bene, stai a casa", utilizzata per intimidire i dipendenti e minacciarli di licenziamento o di trasferimento in sedi lontane da casa, come emerge dalle decine di testimonianze contenute nel decreto con cui il Gip del tribunale di Milano, Domenico Santoro, ha commissariato la società. Come la lavoratrice impiegata in una stazione di servizio fino a inizio 2020, con uno stipendio da 400 euro al mese netti, che diventavano 800 con gli straordinari, che doveva aprire le cisterne e misurare le quantità giacenti senza mascherine e guanti. Fino ad avere "problemi di salute consistenti in gravi forme allergiche provocate dall’esposizione agli idrocarburi".
Ma la responsabile, le rispose che "se non rientravo sul posto di lavoro, avrei potuto rimanere a casa". Costringendola a rinunciare al periodo di malattia prescritto dal medico. "In tale contesto – spiega la Gdf - la quasi totalità dei dipendenti si rendeva disponibile ad accettare prestazioni straordinarie di lavoro in quantità abnorme per uno stipendio che possa garantire il livello minimo di sopravvivenza". Le condizioni di sfruttamento dei lavoratori avrebbero svolto una funzione di incremento degli introiti, il cui fatturato è raddoppiato dal 2016 a oggi, collocandola tra le aziende leader in Italia nel settore. Il Tribunale di Milano ha dunque ritenuto necessaria la nomina di un Amministratore Giudiziario che affiancherà l’imprenditore indagato per caporalato nella gestione dell’azienda, e controllerà il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative.