In carcere Leo, l’albanese che aveva clienti da vent’anni

Cantù, arrestato dai carabinieri del Norm che hanno accertato 600 chiamate in due mesi per acquistare le dosi

Quasi 600 chiamate e messaggi in due mesi e mezzo per comprare cocaina. È uno dei clienti più assidui di Adrjan Xhixhabesi detto Leo, albanese di 45 anni residente a Cantù arrestato su ordinanza di custodia cautelare, accusato di uno spaccio di stupefacenti su cui i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cantù hanno indagato negli ultimi mesi, che proseguiva da anni.

L’attività, partita da alcuni controlli avvenuti dopo le cessioni ai clienti, ha portato a ricostruire una rete di contatti abituali, che acquistavano cocaina e marijuana, in alcuni casi fin dal 1999, oltre vent’anni. Rapporti così radicati che Xhixhabesi aveva salvato i loro nomi nel suo telefono, a ulteriore dimostrazione dell’abitualità delle richieste che riceveva.

Persone che compravano cocaina anche due volte la settimana, al prezzo di 40 euro per mezzo grammo, che frazionavano i pagamenti a 30 o 100 euro alla volta. Il cliente più affezionato ha dichiarato di aver acquistato marijuana da Xhixhabesi fin dal 1999, pagando 50 euro almeno due volte al mese: a conti fatti, gli avrebbe consegnato un totale di 15mila euro. Le sue clienti donne compravano invece cocaina, e per lui avevano coniato nomignoli personalizzati: a "Vighi", una di loro ha pagato complessivamente quasi 1500 euro, mentre un’altra, che lo chiamava "Arancino", gli ha consegnato 9500 euro in tre mesi. Ora l’uomo si trova al Bassone, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Gip Walter Lietti. Paola Pioppi