
Ha risposto alle domande del giudice, ammesso che una parte di quella droga, trovata dalla guardia di finanza nel suo studio di fisioterapista, era destinata alla cessione. Una vendita da cui Filippo Pizzica, massofisioterapista cinquantenne residente a Tremezzina con studio professionale a Corrido, ricavava un guadagno sufficiente a pagare lo stupefacente di cui faceva uso lui, ammettendone la dipendenza. Arrestato venerdì, è stato interrogato ieri dal gip di Como Carlo Cecchetti, che ha convalidato il provvedimento ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere. "Siamo in una fase del procedimento ancora molto delicata – commenta il suo avvocato, Massimo Di Marco –. Il signor Pizzica non si è avvalso della facoltà di non rispondere e, con atteggiamento estremamente collaborativo, ha fornito al giudice i chiarimenti sulla propria posizione". Una condotta che non è bastata a spingere il giudice ad attenuare la misura cautelare.
Il ritrovamento della droga era avvenuto per caso, durante controlli sui titoli abilitativi a esercitare la professione di fisioterapista: nel suo studio dentro il Polispecialistico San Lucio di Carlazzo, c’erano 73 grammi di cocaina, 21 di hascisc e 7 di eroina, 7 involucri con droga confezionata singolarmente e un bilancino di precisione. Un ritrovamento che gli è valso l’arresto in flagranza di reato, su disposizione del sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose.
Pizzica è stato indagato a piede libero anche per esercizio abusivo della professione sanitaria: i titoli esibiti non sarebbero validi per esercitare in Italia. In particolare, nel suo curriculum vanta una laurea in Fisioterapia all’Accademia Thim Van Der Laan di Lanquart del Canton Grigioni e un attestato di Terapista manuale con capacita di manipolare con impulso. Pa.Pi.