Frode a Veniano, nei guai amministratore società di pulizie: sequestro da oltre un milione

Como, l'amministratore della ditta di pulizie e facchinaggio è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione: fatture per operazioni inesistenti, infedele dichiarazione e omesso versamento delle imposte

L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza

L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza

Como, 13 gennaio 2023 - Le Fiamme Gialle della Compagnia di Olgiate Comasco hanno dato esecuzione ad una sentenza irrevocabile di condanna emessa dal Tribunale di Como, in forza della quale è stata disposta la confisca obbligatoria di beni per un valore pari ad oltre 1,5 milioni nei confronti dell'amministratore di una società con sede in Veniano (Como), operativa nel settore delle pulizie e del facchinaggio, al quale è stata applicata la pena di 2 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione, l'interdizione dagli uffici direttivi delle imprese e l'incapacità di contrarre con la P.A. per non meno di 2 anni, poiché ritenuto responsabile di una frode fiscale. 

Le investigazioni ed i conseguenti approfondimenti di polizia economico-finanziaria, a suo tempo svolti, avevano preso avvio a seguito di una mirata verifica fiscale, condotta dai Finanzieri di Olgiate Comasco, a conclusione della quale erano emerse responsabilità penali riconducibili alle ipotesi delittuose di annotazione di fatture per operazioni inesistenti, infedele dichiarazione e omesso versamento delle imposte. Tale condotta fraudolenta era stata quindi segnalata alla Procura della Repubblica di Como che, ritenendo sussistenti gli elementi di prova raccolti, aveva inteso rinviare a giudizio l'imprenditore per le ipotesi di reato prospettate. 

Dinnanzi al Giudice penale è stata recentemente sentenziata definitivamente la responsabilità penale dell'imputato con la conseguente disposizione di sottoporre a confisca definitiva tutti i beni mobili ed immobili intestati o riconducibili al condannato o alla società da esso rappresentata fino alla concorrenza della somma di 1.500.000 euro. Nei giorni scorsi, i Finanzieri olgiatesi hanno, pertanto, proceduto all'esecuzione del dispositivo di condanna e quindi alla confisca di disponibilità finanziarie, intestate al condannato nonché di una unità immobiliare di sua proprietà, in Sicilia.