Lite tra due giovani di Cabiate, forbiciate in faccia a un coetaneo. Denunciato 14enne

Al culmine di una lite il ragazzino ha afferrato delle cesoie e ferito l’amico alla guancia e a una mano

Il ragazzo ha aggredito il coetaneo al termine di un banale litigio e poi è fuggito

Il ragazzo ha aggredito il coetaneo al termine di un banale litigio e poi è fuggito

 Ha sfregiato a forbiciate in faccia un ragazzino di 13 anni. Ad assalire l’adolescente è stato un suo 14enne più grande di pochi mesi appena. Si tratta di uno studente italiano. L’adolescente è stato denunciato con le accuse di lesioni gravi ed aggravate e porto di armi o oggetti atti ad offendere. L’assalto all’arma bianca risale al venerdì sera di due settimane fa, il 6 agosto, ed è avvenuto a Cabiate, paese dove abitano i due ragazzini. I due avrebbero litigato per sciocchezze da ragazzetti delle medie: dalle maleparole sono però passati agli insulti, poi alle minacce, quindi alle manate e a qualche spintone, infine la situazione è degenerata nel sangue, perché l’adolescente più grande ha cavato di tasca una forbice di quelle corte e tozze da giardinaggio e si è scagliato contro il più piccolo, accoltellandolo ad una guancia e ad una mano.

Subito dopo la litigata a colpi di forbice il 14enne è scappato, mentre il 13enne è stato soccorso dai sanitari del 118. Inizialmente in molti hanno temuto il peggio per lui, perché con il volto coperto da una maschera di sangue, fortunatamente però le sue condizioni si sono rivelate meno gravi, nonostante i punti di sutura per ricucire il taglio e una prognosi di una ventina di giorni. Nonostante la fuga del giovanissimo accoltellatore i carabinieri della compagnia di Cantù e della tenenza di Mariano Comense non hanno impiegato troppo a identificarlo e rintracciarlo. Contro di lui ha testimoniato intanto la sua vittima ma anche altri che hanno assistito all’incredibile scena da "Un giorno di ordinaria follia". I militari inoltre hanno recuperato a casa sua l’arma utilizzata per l’aggressione, ovvero le cesoie da giardinaggio. "La risolutezza d’indagine, attraverso testimonianze e la denuncia raccolta dalla vittima, ci ha consentito di identificare il responsabile dell’atto criminoso e, a seguito di approfondimenti, di raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza e di responsabilità a suo carico", spiegano gli investigatori. Dell’episodio sono stati informati i magistrati della Procura per i minorenni del tribunale di Milano che hanno denunciato a piede libero l’adolescente terribile. "L’attenzione nel contrasto ai reati resta alta in tutta la provincia di Como", tranquillizzano i carabinieri: vale per le risse tra giovanissimi, vale anche e soprattutto contro furti e razzie.