REDAZIONE COMO

Firme contro la terza corsia tra Lugano e Mendrisio

Elvetici contrari ad agevolare i frontalieri italiani invitati invece a utilizzare i mezzi pubblici

Non piace quasi a nessuno in Canton Ticino la "terza corsia dei frontalieri", com’è stata ribattezzato il progetto di ampliamento della A2 nel tratto che da Lugano arriva a Mendrisio aggiungendo appunto una corsia per senso di marcia, da utilizzare normalmente per la sosta dei veicoli in panne e negli orari di punta come carreggiata aggiuntiva per smaltire il traffico. "In questo modo si favoriranno i pendolari che scelgono di usare l’auto privata, spesso da soli a bordo, la maggior parte dei quali sono frontalieri - spiega il comitato promotore della raccolta di firme contro la decisione del Consiglio di Stato - Fare un investimento miliardario per aprire nuove strade, oltretutto solo per quattro ore al giorno, non farà infatti che incentivare ulteriormente l’uso del veicolo a motore privato, a scapito della salute e della qualità di vita dei residenti e dell’attrattività di un’intera regione". Secondo il comitato contrario all’ampliamento il problema dei pendolari va risolto a breve termine con misure che rendano meno attrattivo l’utilizzo dell’auto per spostarsi sul luogo di lavoro.

"Alcune di queste misure sono già a nostra disposizione - spiegano - la tassa di collegamento che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022 e il trasferimento dalla strada alla ferrovia del traffico merci. Se le autorità cantonali e federali dovessero reputare assolutamente indispensabile il potenziamento dell’autostrada tra Lugano e Mendrisio, in compensazione ai grandi disagi che deriverebbero dall’aumento della capacità stradale e dai cantieri decennali devono essere previste delle misure che vadano realmente a beneficio di tutta la regione, con la messa in galleria da Bissone a Mendrisio e la copertura dell’A2 nei centri abitati, in modo da tutelare realmente l’ambiente e la salute della popolazione". Ro.Can.