
I carabinieri fuori dall'abitazione
Erba (Como), 12 febbraio 2015 - Aveva tentato di incendiare il fratello e la cognata al termine di una lite, un momento di perdita di controllo che aveva messo fine a una violenta sfuriata. Ieri Cristoforo Olivieri, 46 anni, origini lecchesi, residente a Gera Lario e un trascorso di alcuni anni passati in Australia, Paese dal quale era rientrato solo di recente, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere con rito abbreviato, al termine del processo per duplice tentato omicidio che si è tenuto davanti al gup Maria Luisa Lo Gatto. Sei mesi meno di quanto aveva chiesto il pubblico ministero Mariano Fadda. L’episodio risale a inizio settembre, quando Olivieri, verso le 19, si era presentato a casa del fratello quarantenne in via Sciesa a Erba, iniziando con lui una discussione per motivi apparentemente banali.
Una discussione che ben presto era degenerata, scatenando una colluttazione tra i due. Finché l’uomo si è diretto verso la sua auto, come se volesse andarsene. In realtà, aveva recuperato una tanica contenente benzina, tornando in pochi minuti verso l’abitazione del fratello. Qui aveva lanciato il liquido infiammabile contro l’uomo e la compagna, cercando poi di appiccare il fuoco con un accendino che aveva estratto dalla tasca. Solo la pronta reazione della donna, aveva impedito che il suo intento degenerasse: era infatti riuscita ad afferrare un tubo per l’acqua e a indirizzare il getto verso il cognato, che stava cercando di innescare il fuoco. Quando Olivieri si era trovato tra le mani l’accendino ormai inutilizzabile, era ritornato verso la sua auto, dirigendosi verso casa in alto lago. Nel frattempo però la coppia aveva chiamato i carabinieri, e le ricerche si erano subito diramate in alto lago, con l’ipotesi che Olivieri stesse andando a casa a Gera Lario.
Nel giro di un’ora, la pattuglia del Radiomobile di Menaggio lo aveva bloccato sulla statale Regina, a Sorico, e arrestato. Nella sua auto, erano stati trovati l’accendino e altre tre taniche per benzina, di cui una parzialmente piena. Pochi giorni dopo, durante l’interrogatorio di convalida del fermo, Olivieri aveva ammesso l’aggressione di cui era accusato, dichiarando però di non aver mai avuto alcuna intenzione di fare del male, ma solo di minacciare il fratello. Aveva raccontato di essere infuriato solo con il fratello, ma non con la cognata, che era stata coinvolta solo perché intervenuta durante la lite. A maggior riprova di quanto stava affermando, Olivieri aveva aggiunto che lui stesso si era sporcato di benzina, e che quindi appiccando il fuoco, avrebbe corso il rischio di rimanere coinvolto nell’incendio. Ieri il giudice lo ha condannato per i due tentati omicidi in continuazione.