Nella ditta una montagna di marijuana

Sequestrati 420 chilogrammi di sostanza e in manette due insospettabili imprenditori

La Polizia di Como indaga sul maxi sequestro

La Polizia di Como indaga sul maxi sequestro

Fenegrò (Como), 4 giugno 2020 - Un movimento intenso e sospetto attorno agli uffici di una società di commercializzazione di prodotti a base di cannabis light, la cui vendita sarebbe dovuta avvenire solo on line. Così la polizia, che lunedì ha deciso di fare una verifica per capire il motivo di tanto interesse, ha trovato 420 chili di marijuana, e arrestato due persone: Alessio Barone, 39 anni residente a Sorengo, in Canton Ticino, e Ferdinand Kekaj, albanese di 34 anni residente a Lurago Marinone, entrambi incensurati. Droga e arrestati si trovavano in un ufficio della 4.20 Solution srl, società con sede a Paderno Dugnano e unità operativa in via dell’Artigianato a Fenegrò. Lunedì pomeriggio, quando la polizia si è presentata per il controllo, c’erano diverse persone presenti, apparentemente clienti dell’attività ufficialmente esercitata dalla società, ma comunque tutte identificate in attesa di meglio comprendere il loro ruolo. Alcune delle quali note alle forze di polizia. Ma intanto, una volta entrati in quell’ufficio, gli investigatori si sono resi conto che di fatto era un magazzino di stoccaggio di una sostanza le cui caratteristiche organolettiche erano molto simili alla marijuana. Era custodita in una serie di scatole, tutte sotto sequestro, all’interno delle quali era suddivisa in sacchi di cellophane dal peso variabile: si andava dai 5 chili delle confezioni più piccole, fino ai 20 di quelle più consistenti.

E’ stata trovata anche una bilancia, forse utilizzata per pesare i vari stock dentro l’ufficio. I primi accertamenti svolti dalla polizia con il narcotest sulla sostanza hanno dato esito positivo, ma in ogni caso la legge stabilisce che le attività di questo genere possono commercializzare solo prodotti derivati dalla canapa, e con un principio attivo inferiore allo 0,6%, mentre è vietata la vendita diretta della materia prima. La reale destinazione di quella sostanza è da capire: gli inquirenti, coordinati dal magistrato di turno della Procura di Como, Antonia Pavan, stanno verificando la documentazione contabile trovata nell’ufficio e ogni altro materiale che possa essere ritenuto di interesse, in attesa degli esiti della consulenza chimica che sarà assegnata nei prossimi giorni, da cui deriveranno informazioni precise sulla natura di quella sostanza sequestrata e sul suo principio attivo. Anche l’ufficio di Fenegrò della 4.20 Solution, regolarmente iscritta alla Camera di Commercio come attività di vendita, è sotto sequestro, per svolgere gli ulteriori accertamenti che saranno necessari. Lo stesso ruolo di Barone e Kekaj - finiti in carcere con l’accusa di detenzione di droga, con l’aggravante dell’ingente quantitativo – deve essere meglio compreso.