Disco scaduto. Ma la multa è un’altra

A Brescia, un automobilista multato per un'infrazione errata sul disco orario esposto correttamente. La sanzione va contestata per l'errore.

Disco scaduto. Ma la multa è un’altra

Disco scaduto. Ma la multa è un’altra

Lo strano caso del disco orario che c’è sul cruscotto (e nella foto), ma non secondo la sanzione elevata. Succede a Brescia, come segnalato da un lettore, ma il suo non è l’unico caso.

I fatti: l’automobilista ha il permesso per lasciare l’auto nello stallo del carico e scarico, per mezz’ora. Espone regolarmente permesso e disco orario, ma quando passa l’accertatore il tempo di sosta è scaduto. Giustamente, dunque, scatta la sanzione. Dovrebbe essere per prolungamento di sosta oltre i limiti, invece sull’avviso risulta un’altra infrazione: mancata segnalazione dell’orario di inizio sosta o senza esposizione chiara e visibile. La differenza? Ricostruendo tra codice della strada e sentenze, la multa dovrebbe andare dai 26 ai 102 euro (articolo 7 del codice della strada) e non da 42 a 172 come da articolo 157 (29,4 euro se pagata entro 5 giorni).

"Premesso che la sanzione ci sta – sottolinea il lettore, G.M. – non capisco però perché non sia indicata l’infrazione corretta. Non è la prima volta che accade a me e a persone che conosco. Per questo stavolta ho voluto approfondire". Come confermato da fonti della polizia locale, in effetti, la dicitura indicata non è corretta. Ulteriore sorpresa: quando l’automobilista si è rivolto all’ufficio competente per chiedere spiegazioni, ha potuto constatare che c’è la foto della sua auto con il disco orario ben evidente sul cruscotto.

Quindi ora non resta che procedere con il ricorso all’ufficio di via Donegani, sperando che tutto venga annullato. "Mi chiedo perché scrivere qualcosa di non veritiero". Un dubbio lecito, anche perché la differenza nell’importo delle sanzioni, per le due infrazioni pagate entro 5 giorni, è di 11,20 euro: forse pochi per chi paga, meno, sui grandi numeri, per chi incassa.

F.P.