Covid e lockdown hanno reso i giovani più pessimisti sul loro futuro

I risultati di un sondaggio compiuto dagli studenti dell'Insubria intervistando 9mila coetanei. Ha dato una mano anche Eros Ramazzotti mettendo a disposizione i suoi canali social

Il sondaggio online dei ragazzi dell'Insubria

Il sondaggio online dei ragazzi dell'Insubria

Como, 2 dicembre 2020 - Un sondaggio per capire come i giovani stanno affrontando il periodo dell'emergenza Covid e le loro aspettative per il futuro quello condotto dagli studenti del corso di Scienze della comunicazione dell'università dell'Insubria, grazie anche alla collaborazione di Eros Ramazzotti che ha messo loro a disposizione le proprie pagine social.  "In un momento così particolare e delicato della nostra vita – spiega il cantante – in tutto il mondo, il lavoro e l’impegno dei ragazzi dell’Università dell’Insubria è un segnale forte di come i giovani possano migliorare le cose con maturità e serietà. Sono un esempio molto importante per il nostro futuro". 

Il questionario, condiviso online dagli studenti coordinati dal professore Franz Foti, è stato compilato da circa 8900 giovani di ogni regione italiana e di 109 province. Le risposte sono state fornite in minima parte anche da residenti in altri Paesi d’Europa (1,03%). La maggioranza dei giovani che ha aderito rientra nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni (85%). Per quanto riguarda l’insieme delle risposte, la componente femminile è maggioritaria (77,8%), presumibilmente per la scarsa presenza maschile nel corso di laurea. In termini di provenienza italiana, il 75,1% risiede al Nord, il 10,1% al Centro e il 14,8% al Sud.

 I risultati dell’Indagine sottolineano come i giovani abbiano vissuto il Covid: con angoscia e preoccupazione (57%) pur manifestando un notevole spirito di adattamento alla realtà (40%). Il Covid ha inciso anche sui rapporti sentimentali. Sebbene il 63% li dichiari stabili, per il 23% sono però peggiorati e soltanto il 12% li considera migliorati. Tuttavia, le preoccupazioni non arretrano: il 15% degli interpellati si dichiara danneggiato dal corona virus. Infatti, il 6% ha perso il posto di lavoro, il 5% rischia di perderlo e il 4% è in cassa integrazione.

La maggior parte dei giovani si dice soddisfatta del servizio prestato dagli ospedali e dal medico di base, un po’ meno per quanto riguarda il lavoro svolto dall’Asl. In merito ai provvedimenti introdotti dal Governo, dalle Regioni e dai Comuni vi è un giudizio sostanzialmente positivo con punte più alte nei confronti di questi ultimi. Il campione si mostra favorevole al vaccino antivirus con il 63,9% delle risposte e solo il 6% manifesta contrarietà al suo uso, mentre una parte dei votanti (29,5%) non si ritiene abbastanza informata per poter rispondere.

I giovani non nascondono il loro favore allo smart working (78,8%), ma con articolazioni particolari: gli studenti scelgono le lezioni in presenza (38%), mentre il 24% gradirebbe lezione in presenza ed esami in smart, il 26% sceglie altro. Si registrano punte alte di pessimismo: 84 giovani su 100 pensano che i livelli occupazionali peggioreranno mentre solo l’1,8 % ritiene possibile un miglioramento. Una parte considerevole del campione, il 63,1%, dichiara di volersi adeguare al mercato del lavoro; il 21,1% ritiene di ricorrere all’aggiornamento e alla formazione professionale; il 2,6% si dichiara disponibile a cambiare ambito lavorativo mentre è significativo che il 13,2 % sia propenso a trasferirsi all’estero. Quest’ultimo dato, commisurato al ristretto campione del sondaggio, avrebbe un costo sociale per la comunità di 115 milioni di euro.