Como, sei anni e 8 mesi al marito-mostro: "Ti massacrerò, non temo la galera"

Il 63enne era già stato condannato per aver cercato di bruciare e gettare dalla finestra la prima moglie

Le porte del carcere si apriranno di nuovo per il marito violento

Le porte del carcere si apriranno di nuovo per il marito violento

Como - ​Lo aveva già fatto con la prima moglie, a Firenze dove vivevano, rimediando una condanna per maltrattamenti. Ma l’uomo, un comasco di 63 anni, quando si è nuovamente sposato ha ripetuto gli stessi comportamenti violenti, sfociati questa volta anche in una serie di abusi sessuali. Il Gup di Como Carlo Cecchetti, lo ha condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione con rito abbreviato, a conclusione delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Massimo Astori. Una imputazione scaturita dalla denuncia della moglie, che a novembre dello scorso anno di era presentata dai carabinieri di Cernobbio per sporgere denuncia elencando le violenze subite, ma poi aveva ritrattato, ridimensionando ciò che aveva subito, e quasi colpevolizzandosi, come se fosse stata lei a non spiegare con sufficiente chiarezza, che non gradiva di essere prevaricata, immobilizzata, costretta a subire i voleri, anche sessuali, del marito.

La difesa ha chiesto il rito abbreviato condizionato alla testimonianza della moglie, per portare davanti al giudice quell’incertezza nello spiegare la situazione vissuta, soprattutto quando aveva deciso di separarsi, che si sarebbe dovuta tradurre in una mancanza di prove contro l’imputato. E che invece, anche sulla scorta dell’interrogatorio del pubblico ministero, ha confermato tutto quello che aveva denunciato ai carabinieri. Maltrattamenti subiti fin dal 2016, testimoniati anche dai messaggi che l’uomo le scriveva: "Sono tuo marito, ho il diritto di bastonarti, di farti strisciare con i capelli per terra, fare sangue nella tua faccia… Ti massacrerò, perché in galera non ho paura di andare".

Ricordandole anche cosa aveva fatto alla prima moglie: "Mi hanno dato tre anni di prigione per aver tentato di bruciarla e buttare già dalla finestra… le ho buttato addosso la benzina, ma non trovavo l’accendino…". Fino ad aggredirla in mezzo alla strada, quando l’aveva sorpresa ad andare dai carabinieri. L’uomo è stato condannato anche per una serie di violenze sessuali commesse ripetutamente dopo averla immobilizzata con la forza.