REDAZIONE COMO

Como, manca il cemento per il loculi: tocca all'assessore andare a comprarlo

I familiari attendono la sepoltura del parente ma non si può procedere perchè manca il materiale. Un altro caso per colpa dei templi lunghi della burocrazia in città

L'assessore Iantorno

Como, 25 marzo 2016 - Passi le paratie sul lungolago, ferme da tre anni, ma adesso a Como a fare acqua è anche il Cimitero Monumentale, dove per meritarsi l’eterno riposo occorre attendere i tempi biblici della burocrazia, così ai defunti capita di dover attendere anche tre settimane prima di poter essere finalmente tumulati. A denunciare lo scandalo i gruppi di minoranza che già in passato avevano stigmatizzato il cattivo funzionamento del forno inceneritore, che spesso si guastava costringendo i familiari e parenti a lunghe attese prima di poter finalmente procedere con la cremazione dei loro cari. Riparato quello, a causare i ritardi adesso è la mancanza del cemento e delle speciali cerniere che vengono utilizzate per sigillare i loculi. Spese per poche decine di euro che però vanno appositamente autorizzate, con il risultato che quando le scorte del camposanto si esauriscono ci vogliono settimane intere per dell’arrivo dei nuovi rifornimenti.

La dimostrazione che la burocrazia non si ferma neppure di fronte alla morte. Cosa non facile da spiegare ai parenti del caro estinto, che al termine dei funerali in più di un’occasione sono quasi venuti alle mani con gli impiegati del camposanto quando hanno scoperto che le ceneri non potevano essere inumate perché era impossibile sigillare il loculo. Così l’urna con i resti dell’amato nonno o della zia così premurosa sono ritornare alla chetichella nel magazzino del cimitero, in attesa di poter essere sepolte a data da destinarsi. Fino a un paio di mesi fa, quando a mancare era il cemento a presa rapida, in alcune occasioni avevano fatto la stessa fine anche alcune bare, tanto che il magazzino del camposanto sembrava la succursale del castello di Dracula.

Oggi come allora a risolvere la situazione è stato l’assessore Marcello Iantorno, provvedendo di tasca propria all’acquisto del materiale mancante. «Mi scuso con i parenti– spiega – purtroppo la competenza di più uffici ha creato problemi di natura pratica alla gestione dei servizi cimiteriali. Mi hanno garantito che l’ordine era stato fatto, ma evidentemente qualcosa è andato storto perché i rifornimenti di queste cerniere non sono mai arrivati. Per questo ho provveduto acquistando direttamente il materiale mancante». Roba da costringere Totò a riscrivere la sua «livella», a Como infatti anche passare a miglior vita è una questione di burocrazia.