Como, un bottino da 50 milioni l'obiettivo della banda pugliese

I carabinieri di Cerignola, Como e Abbiategrasso, hanno arrestato 10 uomini sventando il furto in Svizzera

Le strumentazioni sequestrate alla banda

Le strumentazioni sequestrate alla banda

Como, 27 febbraio 2018 – Professionisti del crimine, specializzati in furti di ingente valore con l'impiego di sofisticati sistemi elettronici di ultima generazione, pronti a spostarsi in tutta Italia e all’estero, come in quest’ultimo caso. Uno spaccato emerso dalle indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Cerignola che, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, già da alcuni mesi stavano lavorando su un probabile colpo in preparazione sul territorio svizzero, che avrebbe reso un bottino da una cinquantina di milioni di euro. Poco alla volta sono stati individuati i 12 componenti della banda, individuandone ruoli, compiti, capacità criminale. Lunedì ne sono stati arrestati 10, di cui 5 in territorio svizzero e 5 in territorio italiano, bloccati nel momento in cui, dopo svariate ore di appostamento nei boschi a ridosso del caveau della ditta elvetica, una società di trasporto di preziosi e di ingenti somme di denaro, erano entrati in azione per abbattere un muro della struttura, dopo averne disattivato, grazie ad un congegno jammer di ultima tecnologia, i sofisticati sistemi di allarme.

Per diversi mesi i banditi avevano svolto appostamenti e sopralluoghi nei pressi del caveau, studiando i movimenti del personale di sorveglianza e delle locali forze dell’ordine, le possibili vie di fuga, creando in un b&b di Abbiategrasso la loro base logistica, da cui partire e dove ritornare dopo il furto, utilizzando autovetture preventivamente rubate, sia in Svizzera che in Italia, custodite in un sicuro deposito tra le province di Milano e Como. Nel corso di uno degli ultimi sopralluoghi, inconsapevoli di essere costantemente tenuti d’occhio dagli investigatori, sono stati monitorati mentre intercettavano le frequenze dei vari allarmi a protezione del caveau con un sofisticatissimo congegno elettronico di ultima generazione, appositamente acquistato con un investimento di 40mila euro. La fase finale dell’operazione, domenica notte, ha permesso l’arresto di 10 dei componenti della banda: in Svizzera, la polizia di Chiasso, ha bloccato Natale Fabio Tressante, 39 anni, Loreto Tricarico, 51 anni, Teodato De Vitti, 39 anni, Federico Mancini, 27 anni e Savino Zagaria, 50 anni.

Gli altri cinque, che erano riusciti ad allontanarsi, sono stati bloccati dai carabinieri di Abbiategrasso, dove avevano la base logistica: sono Antonio Calvio, 42 anni, Giuseppe Claudio De Feudis, 32 anni, Franco Cappellari, 42 anni, Gerardo Conversano, 24 anni e Antonio Salvatore, 26 anni, tutti di Cerignola, tranne gli ultimi due foggiani. Si muovevano a bordo di una Fiat Punto e di una Fiat 500 X, rubate nelle settimane precedenti nell’hinterland milanese. Nel comasco, invece, i carabinieri di Como, hanno individuato in un parcheggio un tir, al cui interno hanno identificato ulteriori due pregiudicati cerignolani, la cui posizione è tuttora al voglio degli inquirenti. Si pensa che il camion sarebbe dovuto servire per trasportare l’intero bottino, grazie ad una serie di vani appositamente ricavati all’interno del rimorchio. Sono tuttora in corso ulteriori indagini, per individuare i basisti.