Como, l'accademia del crimine romena sgominata in Canton Ticino

La polizia cantonale ha sgominato una banda specializzata nei furti con scasso nelle gioiellerie dei centri commerciali

I ladri in azione

I ladri in azione

Como, 13 settembre 2019 - E' stata sgominata una banda che negli ultimi tre anni ha messo a segno numerosi furti con scasso nelle gioiellerie del Canton Ticino. I cinque componenti erano cittadini rumeni di età compresa tra i 24 e i 36 anni. L'indagine della polizia cantonale è seguita a una serie di incursioni compiute tra il 2016 e il 2018 sia nei Cantoni della Svizzera italiana sia in altre località svizzere.Gli autori agivano nottetempo in gruppi composti da 5 o 6 membri, colpendo in maniera rapida e mirata. Obiettivo delle razzie erano soprattutto le gioiellerie ubicate negli spazi dei grandi centri commerciali e ogni spaccata ha fruttato un bottino stimato in svariate decine di migliaia di franchi. 

Il modus operandi di questi furti è apparso da subito opera di professionisti del crimine e i successivi accertamenti hanno permesso di stabilire come i malviventi facessero parte della cosiddetta "accademia del crimine rumena". Si tratta di un'organizzazione strutturata gerarchicamente con regolamenti interni ben precisi, attiva in diverse nazioni europee ed oggetto d'indagini nella stessa Romania. La definizione di "accademia" deriva dalla specifica formazione che questi giovani devono seguire una volta arruolati, ossia una sorta di "codice" composto di tattiche di cui avvalersi per la commissione dei reati ma anche di atteggiamenti da assumere di fronte agli inquirenti in caso di fermo. Questi comportamenti, che sono stati in parte ricostruiti in diverse pubblicazioni estere, hanno trovato riscontro pure nei furti messi a segno alle nostre latitudini.

Le successive minuziose attività investigative da parte della Polizia cantonale hanno infine permesso l'identificazione del gruppo attivo in Ticino. Grazie a una serie di mandati di cattura internazionali, si è così arrivati all'arresto in Svizzera, in Italia e in Spagna dei componenti della banda. Le principali ipotesi di reato sono quelle di furto, danneggiamento e violazione di domicilio. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Chiara Borelli. I primi processi sono attesi a breve.