
I rifiuti illeciti passavano da Como
Como, 4 febbraio 2021 – “Le condanne in primo grado comminate ieri dal Tribunale di Como, attestano che Como è stata, purtroppo, al centro dei traffici illeciti di rifiuti, in cui si evincono legami con la 'ndrangheta. Il pronunciamento del Tribunale certifica che, a Como, gli impianti in località La Guzza e in via del Lavoro furono utilizzati come depositi abusivi di rifiuti, nell'ambito dei traffici tra il Sud e il Nord Italia. Un fatto gravissimo, con pesanti rischi dal punto di vista ambientale, considerando anche che in Lombardia molti depositi di rifiuti (abusivi e non) sono spesso stati teatro di pericolosi incendi”. All’indomani della conclusione del processo su un traffico illecito di rifiuti che passava anche dal Comasco, il Circolo Ambiente Ilaria Alpi, sottolinea l’importanza di queste indagini. “Sul deposito di La Guzza – dice Roberto Fumagalli, presidente dell’associazione - prima del sequestro, avvenuto nel 2018, erano state notate strane movimentazioni di camion e di depositi di rifiuti, oltre i limiti di capienza dell'impianto. Ora il Tribunale ha comminato le prime condanne. Nel contempo abbiamo già registrato, con soddisfazione, la costituzione di parte civile da parte del Comune di Como”. Da anni, il Circolo Ambiente cerca di sensibilizzare su queste tematiche: “Riteniamo – prosegue Fumagalli - che sul tema della gestione dei rifiuti serva la massima attenzione da parte delle Istituzioni, come ha ribadito la responsabile della Dda di Milano, Alessandra Dolci, nel corso della videoconferenza da noi organizzata lo scorso novembre, quando ha ricordato che nel settore dei traffici illeciti di rifiuti le mafie realizzano elevati profitti, anche superiori rispetto al traffico di droga. Nel comparto dei rifiuti quello che necessita, secondo il magistrato, sono maggiori controlli, soprattutto sui capannoni dismessi che spesso vengono riempiti di rifiuti; oltre ad un inasprimento delle pene, oggi troppo blande, per i reati ambientali”. Da qui, l’appello che il Circolo Ambiente rivolge alle Istituzioni e agli enti di controllo: “Occorre attivare controlli preventivi sugli impianti e sui depositi di rifiuti, autorizzati e non, e sulle aree industriali abbandonate. Bisogna prevenire i pesanti rischi ambientali derivanti dalle attività della criminalità”. Del tema delle ecomafie e dei traffici illeciti di rifiuti in Lombardia si parlerà il 25 febbraio, nel corso di una videoconferenza con la presenza il pubblico ministero della Dda di Milano Silvia Bonardi, e con Monica Forte, presidente della Commissione regionale Antimafia. La videoconferenza è inserita nell'ambito della Rassegna antimafia "4 colpi alla 'ndrangheta" che partirà il prossimo 18 febbraio, quest'anno su piattaforma web.