Campione d'Italia, piano salva-casinò: scontro in consiglio comunale

Astensioni eccellenti: non votano due consiglieri e l’assessore al turismo Piccaluga

Il consiglio comunale di Campione d'Italia

Il consiglio comunale di Campione d'Italia

Campione d'Italia (Como), 22 luglio 2018 - Anche se non all’unanimità è arrivato il via libera da parte del consiglio comunale al piano di ristrutturazione salva casinò. Già ieri mattina il cda della casa da gioco si è riunito per lavorare al piano economico che dovrà essere presentato il prossimo 25 luglio al Tribunale di Como. "Se affonda la casa da gioco affonda Campione", è stato il commento del sindaco Roberto Salmoiraghi e alla fine i suoi consiglieri hanno deciso di seguirlo in una decisione "lacrime e sangue" soprattutto per il Comune. Infatti per rimanere a galla la casa da gioco dovrà varare una politica di austerity che comporterà un taglio drastico dei propri trasferimenti al socio unico, ovvero la comunità di Campione d’Italia.

In cinque anni non si andrà oltre i 40 milioni di euro, in pratica il doppio di quello che il Comune era abituato a ricevere annualmente. Non solo per il 2018 non si andrà oltre i 2 milioni di euro che aumenteranno a 2,6 milioni di euro il prossimo anno, fino ad arrivare a 9 milioni nel 2022, sempre che per allora i conti saranno risanati. Un’impresa più che ardua considerando che il bilancio del casinò, stimato in 82 milioni di euro nel 2018, si porta dietro una zavorra di 130 milioni di euro di debiti.

La riduzione degli emolumenti in favore del Comune è parte integrande dell’accordo, sottoscritto la primavera scorsa, che prevedeva una riduzione del costo del lavoro e che di fatto aveva permesso di salvare dal licenziamento collettivo i quasi 500 dipendenti. Alla fine la delibera è stata approvata con sei voti a favore e tre astenuti, a chiamarsi fuori sono stati Tanina Padula, Domenico Deceglie e, a sorpresa, l’assessore al turismo, Annalisa Piccaluga. Non ha partecipato alla seduta Michele Canesi che nel corso della seduta precedente aveva sollevato grossi dubbi sull’opportunità di un piano che tagliando i trasferimenti renderà difficile, se non impossibile, far quadrare i conti i municipio.

"In assenza dell’individuazione da parte del Comune di eventuali risorse finanziarie alternative o di un relativo piano finanziario dell’ente, l’azzeramento di tutti i servizi essenziali e primari a favore dei cittadini comportano la diretta violazione della specifica normativa di legge che ha istituito e ha, da sempre, regolamentato l’attività della Casa da gioco – hanno motivato la loro astensione i consiglieri Padula e Deceglie – La finalità primaria del casinò è il raggiungimento del pareggio di bilancio dell’ente comunale. La soluzione ai difficilissimi problemi di Campione doveva e deve essere risolta in modo diverso, considerando il problema in maniera unitaria, come sistema Campione, coinvolgendo tutte le parti interessate su un unico tavolo".