
POLLICE VERDE Una piantagione di marijuana nella veste illegale
Como, 24 agosto 2017 - A Chiasso la vendita dei prodotti a base di canapa light è vietata per regolamento comunale, a Lugano ci stanno pensando. Una restrizione, rispetto alla legge federale che autorizza la commercializzazione di prodotti a base di cannabis con THC sotto l’1%, fatta pensando agli italiani. Gli svizzeri infatti vogliono evitare l’esodo dei cultori dello spinello che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio vide subito dopo il confine il proliferare dei Cannabis Shop.
All'epoca in Italia la commercializzazione di cannabis era assolutamente vietata e così chi cercava un po’ di sballo a basso prezzo arrivava qui e si fumava l’erba contenuta nei profumatori per armadi o quella racchiusa nelle bustine di the. «Devastanti esperienze», le definisce con malcelato disgusto Ugo Cancelli, consigliere comunale a Lugano che invita la sua città a fare come Chiasso e vietare la vendita dei prodotti dei «canapai» entro un raggio di 300 metri da scuole e chiese. Probabilmente in Canton Ticino non sono informati sul fatto che da un po’ di tempo la Cannabis Sativa si può vendere anche da noi, a patto che abbia un valore di THC inferiore al 6%. La loro in effetti è un po’ più potente, arriva all’1% e si può vendere anche in tabaccheria, come marijuana tritata pronta all’uso. Buste simili a quelle del tabacco ma con all’interno 10 grammi di cannabis light sono in vendita a 24 franchi, poco più di 21 euro, 7,2% cannabidiolo e circa 0,2-0,4% di THC. Un succedaneo del tabacco che sembra marijuana, odora di marijuana e stando a chi l’ha fumata ha un leggero effetto calmante e addirittura balsamico.
«La canapa ticinese è conosciuta per una qualità non buona, super – spiega Sergio Regazzoni, tra i promotori del progetto – Abbiamo deciso di unirci per avere più forza di fronte alle istituzioni, ma anche per mantenere questa qualità. Totalmente biologica, senza trattamenti. La qualità della nostra canapa è conosciuta in tutta Europa e vorremmo anche migliorarla per arrivare a una tutela dei produttori e una promozione del prodotto».