ROBERTO CANALI
Cronaca

Bellagio, la scelta della Rsa: "Chiusi dentro per tutelare gli ospiti"

I dipendenti faranno turni di una settimana senza rientrare in famiglia per evitare contatti

Una residenza per anziani

Bellagio (Como), 4 novembre 2020 - Sette mesi fa l’impresa era riuscita e adesso che i numeri del Covid sono tornati a far paura alla Rsa di Bellagio medici, infermieri, operatori sanitari e anche il personale che si occupa di cucina, lavanderia e servizi hanno deciso di chiudersi in una bolla, accettando di lavorare una settimana di fila senza uscire all’esterno e sottoponendosi a tampone prima di riprendere il turno. Un sacrificio che i 34 operatori della Rsa hanno accettato volentieri pur di proteggersi e soprattutto proteggere i 138 ospiti.

"Durante la prima ondata siamo stati aiutati dal lockdown, quando si tornava a casa c’era meno rischio di contagiarsi. Ma ora la situazione è più fluida, abbiamo capito che potevamo essere noi l’unico problema e abbiamo deciso di chiuderci dentro per salvaguardare i nostri nonni – spiega Vincenzo Trivella, direttore della Rsa Bellagio – Questi mesi di emergenza, pur senza cambiarlo, hanno reso il rapporto con loro molto più stretto. Abbiamo deciso di chiuderci nella bolla per proteggerli, una clausura che restituisce ossigeno anziché toglierlo. Non si tratta di emergenza, e forse nemmeno di paura. Ma di premura, la più amorevole forma di attenzione. I nostri ospiti significano molto per noi: forse più di quanto si possa immaginare, mentre nelle colonne della cronaca gli anziani vengono raccontati come vittime sacrificali e predestinate. Per noi gli anziani sono un tesoro di cui prenderci cura".

Dal marzo scorso in paese ci sono stati 15 morti e ancora si contano una quarantina di contagiati, inclusi i 16 di un’altra Rsa, che nei giorni scorsi ha ammesso la presenza di un focolaio. Il dottor Trivella però è stato previdente, già a febbraio prima dell’esplosione della pandemia in Italia aveva imposto ai parenti camici e mascherine, isolando e testando i febbricitanti. Non appena la pandemia si è manifestata le visite in presenza sono state sospese e si è passati alle videochiamate. Anche grazie a questi accorgimenti non ci sono stati contagi. A ottobre la Rsa ha di nuovo interrotto le visite attraverso il vetro, ma il Covid questa volta è penetrato. Dopo 6 casi fra gli ospiti del reparto Alzheimer, subito isolati, il direttore ha optato per la nuova manovra preventiva entrata in vigore ieri, a cui 34 operatori hanno aderito volontariamente. "Dopo un giro di tamponi rapidi, ci siamo chiusi nella residenza, per sbarrare le porte al virus – conclude il direttore della Rsa –. Tutti i soci lavoratori Osa, me compreso, vivranno per almeno una settimana tra le mura della struttura, scegliendo di non tornare alle proprie famiglie, in modo da provare a realizzare una ‘bolla di salute’, il più possibile immune dal contagio".