Arosio, picchia e minaccia di morte cameriere perché gay: allontanato lo stalker violento

Disposto il divieto di avvicinamento per un ragazzo di 20 anni che perseguitava un coetaneo e lo seguiva fin sul posto di lavoro

carabinieri

carabinieri

Da mesi, lo insultava e denigrava, le seguiva per ricoprirlo di offese omofobe, arrivando anche a minacciarlo di morte. Senza alcune motivo apparente se non l’odio maturato nei confronti di un ragazzo di 23 anni, cameriere in un locale pubblico del Canturino. Fino alla sera del 4 ottobre quando Radek Santonocito, ventenne di Arosio, ora indagato per stalking e raggiunto da una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla persona offesa, avrebbe aggredito fisicamente il ragazzo che da settimane era finito nel suo mirino, facendolo finire in ospedale.

Il pestaggio era avvenuto nel tardo pomeriggio, iniziato seguendo la vittima che andando al lavoro. Arrivato nei pressi del locale dove avrebbe preso servizio, era stato avvicinato nel parcheggio da un giovane che lui non conosceva, e che aveva iniziato a insultarlo con frasi omofobe. Ma il ventitreenne, che non voleva dargli corda, aveva deciso di non rispondere e di avviarsi verso l’ingresso: lo sconosciuto lo aveva seguito all’interno, continuando a offenderlo e a denigrarlo, ancora una volta senza suscitare alcune reazione da parte del destinatario del suo accanimento. Lo aveva quindi atteso fuori dal locale: così quando il cameriere era uscito per fumare una sigaretta, se lo era trovato ancora accanto, subendo per l’ennesima volta i suoi insulti. Ma quando gli aveva voltato le spalle per rientrare, era stato aggredito alla spalle, preso per il collo e colpito con pugni alla testa, proseguiti anche quando era finito a terra.

In suo aiuto era intervenuto un collega, che li aveva separati e consentito alla vittima di scappare. L’aggredito era dovuto andare in ospedale, dove gli era stato diagnosticato un trauma cranico e un politrauma, ma a quel punto aveva deciso di sporgere denuncia. Ai carabinieri di Mariano Comense, aveva detto che lo stesso soggetto, che non conosceva, lo stava perseguitando da tempo, sempre con lo stesso atteggiamento. Attraverso le telecamere di sicurezza della zona, e altri accertamenti, i militari sono arrivati a identificare Santonocito, per il quale il gip di Como Walter Lietti, ha emesso la misura cautelare eseguita ieri. Nei prossimi giorni sarà interrogato dal giudice, e potrà rendere la sua versione delle accuse che gli vengono mosse.