
Diego Lopez
Brescia, 8 febbraio 2'020 - “C’è poco da dire e molto da fare sul campo. In questo momento le parole contano poco, quello che conta sono i fatti. Sono qui per dare tutto e chiedo ai giocatori di fare altrettanto dentro il campo”. Con questo proposito Diego Lopez si è presentato nel momento di iniziare la sua avventura sulla panchina del Brescia. “Non mi nascondo che siamo in una situazione complicata, ma nessuno deve pensare che ci troviamo in questa situazione a causa dei due allenatori che mi hanno preceduto. E’ fondamentale che ognuno assuma le sue responsabilità e che si combatta tutti insieme sino alla fine”.
Una voglia di combattere che domani nella gara d’esordio con l’Udinese non porterà particolari stravolgimenti nel gruppo che ha trovato da pochi giorni: “Sono qui da poco tempo per portare cambiamenti particolari. Porterò la mia idea di calcio e la mia voglia di fare. La squadra ha una sua identità e buone qualità. Bisogna pensare innanzitutto al nostro gioco e a prestare maggiore attenzione in fase difensiva. Quando si subisce gol non è mai colpa solo della difesa, è tutta la squadra che subisce una rete. Dobbiamo dare il massimo perché è solo dando il massimo che vengono i risultati. Purtroppo quello che è stato fatto finora non è bastato, serve qualcosa di più. Dai miei ragazzi pretendo il massimo. Già da domani voglio vedere una belle prestazione, dobbiamo convincere i nostri tifosi che possiamo ancora farcela”.
In effetti il “viaggio” di Diego Lopez al timone della navicella biancazzurra inizia dall’ultimo posto con quattro punti di ritardo dalla salvezza. Le partite e i punti a disposizione dicono che l’impresa è possibile, ma bisogna partire con il piede giusto e “riconquistare” il “Rigamonti” con una rivale assai temibile come l’Udinese: “E’ una squadra tosta – spiega l’allenatore uruguayano che già conosce molto bene il presidente Massimo Cellino, al centro del malumore della tifoseria bresciana, per avere lavorato a lungo con lui a Cagliari – è forte, lotta su ogni pallone ed è veloce a centrocampo e in attacco. Ha qualità ed è ben strutturata fisicamente, ma noi dobbiamo mettere in campo tutta la nostra voglia”. Un compito che, assente per squalifica capitan Torregrossa, verrà perseguito sulla strada del collaudato 4-3-1-2. Uno schema sul quale durante la sua esperienza in biancazzurro ha puntato forte Eugenio Corini (omaggiato con striscioni anche nelle ultime ore dai tifosi bresciani) e che, salvo sorprese dell’ultima ora, sarà anche il primo della gestione Lopez e che in questa immediata vigilia presenta le ultime incertezze.
La prima novità, come già previsto ancora prima dell’esonero bis di mister Corini, dovrebbe essere il lancio a centrocampo di Bjarnason a centrocampo al fianco di Tonali e di uno tra Dessena, Bisoli e Ndoj. Per il resto, si è cercato in tutti i modi di perfezionare il recupero di Cistana, che dovrebbe partire al centro della difesa insieme a Chancellor con Sabelli a destra e il criticato Mateju a sinistra. Gli altri dubbi della vigilia, assodata la presenza tra i pali di Joronen, riguardano il ruolo di trequartista, in ballottaggio tra Romulo e Spalek (anche se non sono da escludere soluzioni “innovative”) e la composizione del duo d’attacco per il quale si può sintetizzare che Donnarumma, Balotelli e Ayè si contendono due posti con gli ultimi due favoriti. A tutto il resto dovrà pensare la voglia dell’intero gruppo di dimostrare che questo Brescia può ancora credere nella salvezza.
Probabile formazione Brescia (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Cistana, Chancellor, Mateju; Tonali, Bjarnason, Dessena (Bisoli); Romulo (Spalek/Ndoj); Balotelli (Donnarumma), Ayé. All: Diego Lopez.