La Mille Miglia sfratta John Lennon: il museo dei Beatles cede alle auto

Brescia, l’esposizione dedicata alla corsa rivuole le sue sale. "Così si perderà una testimonianza unica"

Gli autografi dei Fab Four, parte della collezione

Gli autografi dei Fab Four, parte della collezione

Brescia -  Serve spazio per la Mille Miglia: il Beatles Museum di Brescia ora rischia la chiusura. Entro il 9 giugno, la ‘creatura’ dei Beatlesiani italiani guidati dal bresciano Rolando Giambelli dovrà lasciare la sala Ajmo Maggi all’interno del museo dedicato alla Freccia Rossa, dove è ospitato da quasi 13 anni. La necessità di ampliare gli spazi espositivi ha portato la direzione a comunicare la necessità di liberare la sala oggi occupata dalle memorabilia dei ragazzi di Liverpool.

"Comprendo la decisione e ringrazio la direzione per le belle parole spese per ringraziare di tutte le attività svolte in questi anni", sottolinea Giambelli. Fatto sta che entro il 9 giugno dovrà essere tutto sgomberato, visto che poi una settimana dopo ci sarà la nuova edizione dell’evento. Trovare una soluzione alternativa non è cosa semplice. Il Comune, già interpellato da Giambelli, ha fatto sapere che sarà difficile trovare spazi disponibili gratuitamente. "Il 14 febbraio 2020 avevamo celebrato i 20 anni del Beatles Museum – ricorda Giambelli – dopo un anno di forzata inattività avevamo già in serbo molti progetti, anche in vista di Capitale della Cultura 2023. Ora invece rischiamo una chiusura definitiva e inaspettata".

 

Dopo l’esordio in una sede di via Trieste, i Beatlesiani erano arrivati al Museo della Mille Miglia nel 2009. "Fu grazie al cavalier Attilio Camozzi, che sostenne la nostra iniziativa per diffondere la cultura e l’arte dei Beatles – ricorda Giambelli – in questi anni, per i visitatori, soprattutto quelli stranieri, era una bella sorpresa trovare il mondo dei Beatles dopo aver ammirato le auto storiche". Il trait d’union tra le auto e la musica dei Fab Four non è peregrino. Il Beatles Museum è stato infatti dedicato a George Harrison, appassionato e praticante dell’automobilismo sportivo. Inoltre, Paul McCartney che, nel 2003, fu informato personalmente da Giambelli dell’esistenza del Beatles Museum di Brescia, nel 2011 vi espose la sua auto Aston Martin DB6, invitata dall’Inghilterra. "Del nostro museo abbiamo fatto parlare perfino nella terza edizione della biografia ufficiale dei Beatles di Hunter Davies. Abbiamo portato anche il sindaco di Liverpool qualche anno fa, che poi venne anche in palazzo Loggia ad incontrare il sindaco Emilio Del Bono. Siamo anche riusciti, proprio lo scorso settembre, a fare il gemellaggio con il Museo dei Beatles di Liverpool, aperto da Roag Best, fratello di Pete Best, il primo batterista dei Beatles, con cui abbiamo un’amicizia di lunga data". Ora l’associazione chiede un supporto per trovare un’ulteriore sede, per non interrompere la storia del Bealtes Museum.

"Se si riuscisse a riportare in città l’attrattività, la bellezza, e pure l’utilità didattica – continua Giambelli - potremmo anche ipotizzare la possibilità di offrirlo in futuro alla nostra città. Più volte gli amici di Milano mi hanno già proposto di dare un contributo con i nostri bei reperti da esporre in un ipotetico museo milanese. Proposte analoghe e pure allettanti mi sono state fatte anche da altre città, ma non mi hanno mai minimamente interessato, proprio perché da bresciano che ama la propria città natale non vorrei mai che il Beatles Museum di Brescia, unica realtà del genere in Italia, scomparisse coma una bolla di sapone: piuttosto me lo rimonterei nella mia cantina".